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Mourinho: «Io alla Roma come Ancelotti al Napoli, accetti il rischio e la gente pensa “è finito”»

“Poi Carlo va al Real Madrid e vince tutto quello che c’era da vincere. Un profilo come il mio di solito non accetta facilmente un progetto minore. Mi viene in mente solo lui”

Mourinho: «Io alla Roma come Ancelotti al Napoli, accetti il rischio e la gente pensa “è finito”»
Lipsia (Germania) 25/10/2022 - Champions League / Lipsia-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti ONLY ITALY

“Quando uno come noi accetta questo rischio la gente pensa ‘è finito’. Poi Carlo va al Real Madrid e vince tutto quello che c’era da vincere”. C’è un passaggio veloce, nella lunghissima intervista di Ivan Zazzaroni a José Mourinho sul Corriere dello Sport, che parla ai napoletani. Al Napoli che si è lasciato sfuggire Carlo Ancelotti, trattandolo come sappiamo. Le parole di Mourinho, esemplare per schiettezza come al solito, dicono ciò che sarebbe potuto essere a Napoli e che non è stato.

“Un profilo come il mio, uno che ha vinto tanto, di solito non accetta facilmente un progetto potenzialmente minore. Mi viene in mente solo Ancelotti all’Everton”. Il Napoli lo aggiunge Zazzaroni, nella successiva domanda. Perché il concetto è chiaro, è quello:  “Questa esperienza a Roma è stimolante, ricca, di una ricchezza su più piani. Oggi ho un rapporto con i miei giocatori che non è facile instaurare in un top club”.

Mourinho parla di “Frustrazione sì, momenti di frustrazione”. Ma spiega anche perché un “profilo” come il suo sceglie la Roma, ad un certo punto: i Friedkin, dice, “mi piacquero molto. Trasmisero il loro entusiasmo, mi piacque la prospettiva di un progetto diverso, tre anni di contratto, una crescita progressiva, qualcosa che in precedenza non avevo mai preso in considerazione. Prima volevo e dovevo arrivare, fare, spostarmi, vivevo uno stato di costante irrequietezza. Ero in un posto, facevo il mio lavoro, vincevo e mi spingevo oltre, volevo andare a vincere da un’altra parte».

“Quando ho firmato con la Roma sapevo perfettamente a cosa andavo incontro. Se adesso mi domandi se sono pentito della scelta, rispondo di no. Assolutamente no”.

 

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