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Gasperini, Napoli non è Bergamo. Napoli è il regno dell’impazienza (Zambardino)

Atalanta e Napoli sono radicate in due ambienti culturali che hanno gradi di tolleranza dell’insuccesso molto diversi fra loro

Gasperini, Napoli non è Bergamo. Napoli è il regno dell’impazienza (Zambardino)
Mg Clusone (Bg) 22/07/2023 - amichevole / Atalanta-Locarno / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gian Piero Gasperini

Gasperini, Napoli non è Bergamo. Napoli è il regno dell’impazienza. Lo scrive Vittorio Zambardino sul Corriere del Mezzogiorno in un articolo più ampio sui due club.

Scrive Zambardino:

Le due società possono a buon diritto collocarsi in quella fascia di «media borghesia» del calcio europeo che cerca faticosamente un modello che permetta loro di non morire di fame nel calcio dei pigliatutto: dai grandi sponsor pubblicitari ai soldi della televisione. Ma le affinità fra le due aziende qui arriva al capolinea. Finisce per molti motivi, ma in primo luogo perché esse sono radicate in due ambienti culturali che hanno gradi di tolleranza dell’insuccesso molto diversi fra loro. A Napoli si è sempre affamati di successo immediato e di risultati altisonanti, siamo nel regno dell’impazienza. A Bergamo sono state accettate in serie annate alcune così così nelle quali i risultati sono sfuggiti all’ultimo momento.

All’interno dello stesso campionato e nella gestione Gasperini l’Atalanta ha spesso avuti momenti di controprestazione e di «assenza». C’è giustamente, fra gli osservatori napoletani, chi si chiede quanto a Napoli sapremmo tollerare queste rilassatezze, noi che in passato abbiamo definito «fallimentare» il secondo posto di Carlo Ancelotti – un abominio logico.

De Laurentiis ha chiamato Gasperini che è stato chiaro: prima vuole parlare con Percassi (Corsport)

De Laurentiis ha chiamato Gasperini che è stato chiaro: prima vuole parlare con Percassi. Lo scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini.

E così, ieri, i due si sono messi al telefono: hanno chiamato Gasp insieme e poi da soli. Ma alla fine la risposta è stata sempre la stessa: deve prima incontrare Percassi, cosa che accadrà oggi, soprattutto perché è un tecnico sotto contratto (fino al 2025). E ancora: al di là degli aspetti burocratici e formali, Gasperini vuole garanzie tecniche. Vuole entrare nei meandri e nelle pieghe del futuro dell’Atalanta. Ha bisogno di capire i piani e chiederà a Percassi di comprendere le prospettive legate alla rosa, agli acquisti, alle conferme e alle cessioni: tutto normale, tutto legittimo considerando che tra qualche mese dovrà andarsi a giocare la Champions League, la Supercoppa europea.

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