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Mourinho, le motivazioni della squalifica: «Ha leso la reputazione di Chiffi e della Figc»

Il Tribunale Figc: «Le dichiarazioni rilasciate a tv e organi di stampa travalicano i limiti di un’ammissibile critica all’operato dell’arbitro».

Mourinho, le motivazioni della squalifica: «Ha leso la reputazione di Chiffi e della Figc»
Mg Budapest (Ungheria) 31/05/2023 - finale Europa League / Siviglia-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Il Tribunale Figc ha reso note le motivazioni che hanno portato alla squalifica per 10 giorni dell’allenatore della Roma (con annessa multa di 50mila euro) per le accuse mosse all’arbitro Daniele Chiffi in occasione della partita contro il Monza del 3 maggio scorso. Mourinho aveva parlato di Chiffi come del «peggior arbitro trovato nella mia carriera». In conseguenza del comportamento del suo tecnico, anche la Roma è stata punita con un’ammenda di 50mila euro.

Il Tribunale Federale scrive che le affermazioni di Mourinho sono ampiamente documentate e che,

“rilasciate a tv ed organi di stampa senza dubbio travalicano i limiti di una ammissibile critica all’operato dell’arbitro Chiffi e costituiscono una aperta violazione dell’art. 23, comma 1 CGS, a mente del quale “ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del CONI, della FIGC, della UEFA o della FIFA””.

Il Tribunale continua:

“Il sig. Mourinho con le dichiarazioni oggetto di deferimento – chiaramente pubbliche in quanto rese durante interviste giornalistiche ed a tutti note – ha senza dubbio leso gravemente, non solo il prestigio e la reputazione del direttore di gara Chiffi, con giudizi ed affermazioni anche di natura personale, ma pure l’organizzazione federale nel suo complesso arrivando ad indubbiare i meccanismi di designazione arbitrale”.

Mourinho, nelle dichiarazioni post partita, aveva parlato così di Chiffi:

«Abbiamo giocato con il peggior arbitro mai trovato nella mia carriera e ne ho trovati tanti scarsi… Non penso che abbia influito sul risultato ma è dura giocare con lui, tecnicamente orribile, non empatico dal punto di vista umano, non crea rapporto con nessuno. È il limite della Roma come società che non ha la forza di altre di dire “questo arbitro non lo vogliamo”. Ho smesso di lavorare a 30 minuti dalla fine perché sapevo che avrei avuto un rosso come sempre con lui. Ci sono squadre che dicono di non voler un arbitro, la Roma non ha questa forza».

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