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Lautaro: «Lukaku? Non ha mai risposto né a me né ai miei compagni. Mi ha deluso»

Alla Gazzetta: «Da quando sono diventato capitano, ho in testa la voglia di vincere il campionato. L’Inter è una società abituata a vincere. E abbiamo fame».

Lautaro: «Lukaku? Non ha mai risposto né a me né ai miei compagni. Mi ha deluso»
Db Milano 19/04/2023 - Champions League / Inter-Benfica / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista all’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez, eletto nuovo capitano della squadra di Inzaghi.

«Portare questa fascia vuol dire assumersi più responsabilità dentro la squadra, dentro lo spogliatoio. Ma io l’ho sempre fatto anche prima. Ho un obiettivo: dare una mano ai compagni che hanno bisogno».

Dall’Inter sono andati via giocatori di peso. Lautaro si dice pronto alla sfida.

«Sono preparato, sono pronto per questo. Per me è un vanto, voglio essere all’altezza dei tanti campioni che hanno indossato la fascia nella storia dell’Inter e rendere tutti orgogliosi di me. E’ vero, sono andati via giocatori importanti, ora c’è un gruppo più giovane. Ma io inizio ora la mia sesta stagione qui: capisco tutto, conosco tutto, quello che ho imparato lo metto a disposizione».

Che Inter sta nascendo?

«Crescendo, diciamo crescendo, il termine giusto è questo. Lo scorso anno abbiamo mantenuto l’asticella alta. Da tanti anni, almeno da quando sono qui io, l’Inter sta lavorando bene: si vedono i risultati, si raccolgono i trofei, con l’ultima Champions abbiamo riportato l’Inter nel posto che merita per la sua storia».

Sia la società sia Inzaghi hanno parlato di obiettivo scudetto. Non è un peso? Lautaro:

«Dal momento in cui sono diventato capitano, ho in testa la voglia di vincere il campionato e di alzare io il trofeo. Io e i miei compagni ce lo siamo detti, abbiamo lasciato l’Inter in alto, la gente si aspetta tanto da noi e noi da lì ripartiremo».

Perché la gente dovrebbe fidarsi dell’Inter per lo scudetto e non di altre squadre?

«Perché questa è una società abituata a vincere. E perché abbiamo fame. Io voglio vincere sempre, anche le partitine in allenamento. E questo messaggio voglio trasmetterlo ai più giovani».

Ripetere lo stesso percorso in Champions League sarà possibile? Lautaro:

«Lo scorso anno qualcuno credeva che saremmo arrivati in finale? Nessuno. E allora dobbiamo crederci anche quest’anno. Ora tutti sanno chi è l’Inter, ci siamo guadagnati il rispetto di tutti in Europa».

Lautaro si esprime sul caso Lukaku:

«Ci sono rimasto male, è la verità. Anche io ho provato a chiamarlo in quei giorni di caos, non mi ha mai risposto, lo stesso ha fatto con altri miei compagni. Dopo tanti anni insieme, dopo tante cose vissute insieme, sono rimasto deluso. Per carità, è una scelta sua. Gli auguro il meglio. Non mi aspettavo un comportamento simile».

Offerte dall’Arabia sono arrivate anche per Lautaro, che però le ha rifiutate.

«È vero, le proposte sono arrivate. Ma sono felice all’Inter e felice a Milano, non ho motivo per cambiare, la mia famiglia la pensa come me».

Perché anche i giovani vanno a giocare in Arabia?

«Di sicuro l’aspetto economico ti entra nella testa, inutile negarlo, sono tanti soldi eh… Ma poi dipende dal singolo: io ad esempio ho scelto così perché voglio continuare a giocare ad alti livelli, penso già a prepararmi bene per la prossima Coppa America o il prossimo Mondiale con l’Argentina».

Che cosa è l’Inter per Lautaro?

«Una seconda casa. Quando arrivai, tutti mi hanno trasmesso il loro amore. Non lo dimenticherò mai. Vengo da una famiglia molto umile, ho vissuto momenti difficili da bambino: quando la gente mi dà una mano, so apprezzarlo».

In che cosa l’ha migliorata, Inzaghi?

«Mi ha fatto capire che si può lavorare e imparare anche sorridendo: è un aspetto che ti fa essere sempre positivo, anche quando i risultati non arrivano».

Essere padre, dice, lo ha cambiato.

«Ora penso prima di fare le cose, prima ero tutto istinto. Guardate i cartellini gialli: prima ne prendevo di più, ho imparato a rispettare gli arbitri e gli avversari».

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