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Il Milan sta impacchettando Tonali, ora i media avranno capito il progetto Cardinale?

È pronto per il Newcastle. I media continuano a raccontare favole perché garantiscono copie e ascolti. Ma i tifosi hanno aperto gli occhi

Il Milan sta impacchettando Tonali, ora i media avranno capito il progetto Cardinale?
AC Milan's Italian midfielder Sandro Tonali controls the ball during the UEFA Champions League quarter-finals first leg football match between AC Milan and SSC Napoli on April 12, 2023 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Il Milan sta impacchettando Tonali. Sta preparando la confezione che è un passaggio importante. La forma è sostanza. Dalla Premier il Newcastle si è gettato sul centrocampista rossonero e ha offerto pronti via 60 milioni. Cardinale – nuovo proprietario  della società rossonera – ha preso carta e scotch. I tifosi – anche i più riottosi – hanno finalmente capito. Ce la tiriamo un po’ e ricordiamo che noi gliel’avevamo spiegato il progetto Cardinale (è qui). Il calcio è alta finanza, invece i media continuano a propinare le favolette dell’attaccamento alla maglia, del vuole vincere, dei sentimenti.

Lo avevamo messo nero su bianco a proposito dell’addio a Maldini:

Per dirla in termini tecnici, lo scopo di Cardinale è quello di ottenere abbastanza cash-flow per pagare le rate del prestito e per offrire un ritorno agli investitori (più un apprezzamento del valore della società alla rivendita, che si aggiungerebbe ai ritorni). Si calcola che la proiezione, secondo le cifre contenute nella presentazione ai potenziali investitori (pitch deck) fosse intorno al 6% annuo – il che sarebbe davvero un ritorno basso quando i Btp, che sono per definizione meno rischiosi di un investimento nell’equity di una società non quotata, rendono quasi il 5%.

Con ogni probabilità Tonali andrà via. Tratteranno sul prezzo, incasseranno più di 60 milioni ma devono fare cassa per finanziare il mercato col metodo Moneyball. È il calcio, i tifosi hanno giocoforza aperto gli occhi. Resta da farlo capire ai media che preferiscono continuare a raccontare favole perché le favole portano copie e ascolti.

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