Il tecnico spagnolo rinunciò a lui appena arrivato sulla panchina del City. Ora il bosniaco può prendersi la sua rivincita
Edin Dzeko è stato la prima vittima sacrificale di Pep Guardiola al Manchester City, nel 2016, ora aspira ad essere il carnefice dell’allenatore. Lo scrive As. Stasera si gioca la finale di Champions League tra Inter e City, appunto. Il City è esattamente l’avversario che voleva Dzeko, per la sua rivincita.
“Dzeko è stata la prima vittima del tecnico spagnolo. Ora cerca rivincita e potrebbe essere l’incubo del tecnico spagnolo. I numeri lo confermano. Dzeko è un giocatore da momenti importanti. È sempre stato così in tutta la sua carriera, e con tutte le sue squadre”.
Nell’Inter di Simone Inzaghi è fondamentale. Ha segnato in semifinale di Champions contro il Milan e anche nella Supercoppa italiana.
“I suoi gol, o assist, danno titoli”.
Per Dzeko sarà una finale molto particolare, perché ha fatto la storia anche del City: ha avuto un ruolo importante nella conquista del titolo in Premier nel 2012 e nel 2014 e anche nella FA Cup 2011, nella League Cup 2014 e nel Community Shield 2012. Ha segnato 72 gol in 189 partite.
Nel City, “da indiscutibile è passato ad irrilevante”, cosa che lo ha portato alla Roma nel 2016. In Italia ha fatto benissimo, ma è dovuto tornare al City con Guardiola che era stato ingaggiato da poco come allenatore. E l’allenatore spagnolo ha preferito acquistare altri attaccanti, con un profilo diverso: Sané, Gabriel Jesús e anche Nolito. Dzeko non ha trovato più spazio ed è stato ceduto alla Roma.
“Adesso aspira ad essere il carnefice del suo City”.
Nel 2021, quando il City cercava un centravanti nel mercato invernale, Dzeko è stato ad un passo dal ritorno, ma Guardiola lo escluse di nuovo. Nel frattempo Dzeko ha firmato con l’Inter.
“E siccome la vita fa tanti giri, con i nerazzurri adesso ha l’occasione della ‘rivincita’. Istanbul emetterà la sentenza”.
