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Ultras Milan contro Dimarco: «Pensa a giocare o quella lingua te la facciamo ingoiare». Lui si scusa

Dopo l’eccesso di festeggiamenti, lo striscione. Il nerazzurro sui social: «Mi sono lasciato andare ad un momento di leggerezza. Chiedo scusa ai tifosi milanisti».

Ultras Milan contro Dimarco: «Pensa a giocare o quella lingua te la facciamo ingoiare». Lui si scusa
As Roma 26/08/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Inter / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Federico Dimarco

Dopo la vittoria nel derby di ritorno di Champions, l‘Inter si è lasciata andare a grandi festeggiamenti sul prato di San Siro. Uno dei più carichi è sembrato essere Federico Dimarco. Lui, cresciuto in Curva Nord sin da ragazzino, incarna perfettamente il tifo interista. Anche dopo la vittoria della Supercoppa è stato il capopopolo dei cori dei tifosi nerazzurri. Eppure, questa volta ha dovuto fare un passo indietro e si è dovuto scusare con i supporter del Milan. Questo perché i membri della Curva Sud hanno esposto uno striscione minacciando il terzino italiano dopo i cori lanciati a fine partita martedì sera.

Dimarco minacciato dai tifosi del Milan, le scuse sui social

Tutto è iniziato nelle ore successive al derby di martedì, dopo che la tifoseria rossonera ha esposto uno striscione sotto casa di Dimarco che recitava:

«Dimarco pensa a giocare o quella lingua te la facciamo ingoiare».

Constatando come la situazione potesse sfociare in momenti di tensione fra le due tifoserie nei giorni seguenti, il terzino nerazzurro ha voluto postare sui social il suo messaggio di scuse verso il Milan e i suoi supporter:

«Martedì sera dopo la partita mi sono lasciato andare ad un momento di leggerezza. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi milanisti che si sono sentiti offesi».

Questo, perché dopo la semifinale di ritorno Dimarco avrebbe intonato un coro che, secondo un accordo fra le tifoserie di Milan e Inter, non sarebbe dovuto uscire fuori in quella situazione, “Milanista chiacchierone”.

La Curva Sud risponde a Dimarco: «Ci sono limiti da non oltrepassare in città»

Un coro che è sembrato solo uno sfottò, ma che ha invece scatenato la reazione della Curva Sud che, successivamente al messaggio di Dimarco, ha postato sui suoi social un comunicato sull’argomento:

«Da martedì sera tiene banco il caso Dimarco. Capiamo e condividiamo la voglia di esultare e far festa, nessuno si è mai sognato di vietare festeggiamenti e sfottò. Ma in una città come Milano ci sono dei limiti che non vanno mai oltrepassati, da una parte e dall’altra. Le Curve di Milano si impegnano da 40 anni a portare avanti un patto di non belligeranza. Un caso unico in Italia che permette di vivere nel rispetto, nella tranquillità e nella lealtà la nostra stracittadina. Un conto sono i cori e gli striscioni di sfottò riferiti a giocatori e società “chi non salta è rossonero o interista vaffanc… ecc.”. Tutt’altro discorso sono i cori di scherno verso una curva intera alla presenza della stessa (con un coro che la stessa Curva Nord non canta di proposito da mesi). Apprezziamo le scuse del giocatore Dimarco, comprendendo che a volte l’adrenalina e l’euforia possano giocare brutti scherzi, e ci auguriamo in futuro di non assistere più a scene simili, da ambo le parti».

Il tifo nerazzurro non ci sta: «E i festeggiamenti del Milan nel 2022?»

A molti tifosi interisti, comunque, le scuse di Dimarco non sono sembrate necessarie. Soprattutto, la frangia del tifo nerazzurro ha ricordato come, nel corso dei festeggiamenti per lo Scudetto dello scorso anno, i giocatori del Milan non si siano fermati nell’intonare cori contro i cugini, in modo particolare contro Calhanoglu passato da una sponda all’altra del Naviglio nel corso del mercato estivo. Festeggiamenti per cui, tra l’altro, la Figc aprì un’inchiesta. Una contraddizione che per molti è sembrata essere più grave dei cori intonati da Dimarco nel corso dei festeggiamenti. Un momento, tra l’altro, non semplice nemmeno per il tifo rossonero, finito nell’occhio del ciclone dopo le immagini del post match di La Spezia e la successiva visita a Milanello prima del derby di ritorno.

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