Savelli: «L’Inter sta smontando tutti i cliché sul 3-5-2, storicamente associato allo stile italiano»
Su Libero: «I calciatori si muovono all'interno del sistema rompendo le linee e diventano un tutto che scorre. (Ma) Servono calciatori polivalenti»

Mp Milano 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Cremonese / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi
L’elogio del 3-5-2 di Claudio Savelli su Libero. La vittoria di ieri sera della Coppa Italia da parte dell’Inter, ai danni della Fiorentina, conferma ancora una volta che il modulo adottato da Inzaghi non è antiquato. Almeno nell’interpretazione.
I due gol di Lautaro, complice anche la difesa viola, hanno dato prova che gli interpreti interisti del 3-5-2 possono dire la loro anche in finale di Europa:
«L’Inter sta smontando tutti i cliché accumulati in questi anni sul 3-5-2. Con il modulo più antiquato che ci sia, almeno secondo i sedicenti esperti di calcio, sta arrivando al successo. Il 3-5-2 è storicamente associato allo stile italiano nel senso più antico del termine. Ovvero al gioco di rimessa, di difesa e contropiede».
All’estero raramente si usa la difesa a tre, le ali difficilmente dribblano e i due attaccanti davanti rischiano di far perdere equilibrio alla squadra. Questi i principali “contro” del modulo che però possono essere trasformati in “pro”:
«La difesa a tre aiuta i centrali perché è presente un compagno in più in protezione. Gli esterni non saltano l’uomo ma possono avere funzioni di corsa, permette di piazzare i terzini evoluti che, in una difesa a quattro, farebbero fatica. Infine le due punte diventano difficili da marcare per le altre retroguardie, abituate a confrontarsi con un solo centroavanti puro».
Quello dell’Inter, secondo Savelli, è il 3-5-2 più evoluto, eretto sulle fondamenta di Conte e abbellito da Inzaghi attraverso scambi di posizione che impongono il continuo movimento delle pedine:
“Si è passato dal 3-5-2 classico come modulo ingessati, lineare, evoluzione del 4-4-2 degli anni ’90, a quello contemporaneo dove i calciatori si muovono all’interno del sistema rompendo le linee e diventano un tutto che scorre. Servono calciatori polivalenti. È per via di questo perpetuo movimento interno che Guardiola ha trovato l’Inter interessante e competitiva“.
Ma se la tecnica interista non si discute, qualche dubbio lo si ha sull’ossigeno a disposizione.