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Conti: «Rubai la cassetta di Battiato a Cabrini e Cuccurucucu divenne la colonna sonora del Mondiale»

A Gente: «Maradona mi diceva “Bru’, vieni a giocare qui”. Lo immagino gioire da lassù per lo scudetto, napoletano purosangue per l’eternità».

Conti: «Rubai la cassetta di Battiato a Cabrini e Cuccurucucu divenne la colonna sonora del Mondiale»

Gente intervista oggi uno dei miti del calcio italiano, Bruno Conti, protagonista di un biennio fantastico tra i Mondiali del 1982 e lo scudetto della Roma del 1983. L’ex calciatore giallorosso ha scritto un libro per raccontare il calcio, come lui lo ha vissuto insieme con il giornalista Mediaset Giammarco Menga ,”Un gioco da ragazzi ”

Nell’intervista Conti regala alcuni aneddoti del Mondiale

«Durante il Mundial rubai un’audiocassetta di Franco Battiato dalla camera di Antonio Cabrini. Fu così che ascoltai per la prima volta, innamorandomene, Cuccurucucu. Quando Antonio scoprì che ero stato io me la lasciò e quella canzone divenne la colonna sonora del nostro Mondiale»

Sullo scudetto invece

«Dello scudetto, invece, ricordo il ritorno a casa e il delirio dei tifosi. C’era chi si tuffava nella fontana del Dio Nettuno e chi si fermava da- vanti alla mia prima casa. Sembrava una specie di pellegrinaggio».

Sul finale parla anche di un altro suo grande amico, Maradona, e di come avrebbe vissuto lo scudetto del Napoli

«È stato un grande amico. Ogni volta che ci incontravamo in campo mi ripeteva: “Bru’, vieni a giocare qui”. Non avrei mai lasciato Roma, ma lui era il miglior giocatore del mondo e quel corteggiamento mi lusingava. Lo immagino gioire da lassù, napoletano purosangue per l’eternità».

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