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Mancini non è il ct che serve all’Italia, crede di meritare di più (Libero)

È ostaggio di un progetto. Nel 2018 era coraggioso, oggi è conservativo. Richiama sempre la vecchia guardia, il migliore è stato un argentino

Mancini non è il ct che serve all’Italia, crede di meritare di più (Libero)
Db Bologna 04/06/2022 - Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Libero, con Claudio Savelli, attacca Mancini: non è il ct che serve all’Italia.

Ci sono così tante domande da fare che alcune bisogna iniziare a farle. La prima è la più importante: Mancini è ancora convinto di voler fare il ct della Nazionale? Il suo atteggiamento è cambiato rispetto a cinque anni fa. Allora prese l’incarico come un onore, ora pare essere per lui un onere.

Immagina di meritare di più. Prima era lui ad aver bisogno dell’Italia, ora pensa che l’Italia abbia bisogno di lui per rinascere di nuovo. Ma non sembra voler spendere tutta quella fatica di nuovo.

Allora perché non si è dimesso dopo il flop Mondiale?

I discorsi sono cambiati, all’ottimismo assoluto sta subentrando uno strisciante pessimismo per cui «non ci sono i giocatori», «non si può stravolgere tutto subito», «ci vuole tempo», «ci sarà da soffrire» e via discorrendo. In questo momento non è il ct che serve all’Italia, bisognosa di entusiasmo, speranza, futuro. È un ostaggio di un progetto che pensa non possa più fare al caso suo.

Se il Mancini del 2018 era coraggioso, quello di oggi è conservativo. Ha fatto esordire 57 giocatori ma, nel momento in cui le partite contano, richiama la vecchia guardia. La formazione che ha sfidato l’Inghilterra era per 9/11 composta da azzurri dell’Europeo, più Pellegrini e Retegui. Colui che, guarda caso, ha segnato agli inglesi. L’unico che aveva quel sano entusiasmo nell’indossare la maglia della Nazionale. Paradossale che l’unico sia un argentino, o forse semplicemente emblematico.

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