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La maledizione del 3 marzo: nel 2018 il Napoli perse 2-4 con la Roma e poi perse lo scudetto

Al fischio finale alcuni tifosi hanno ricordato la data. Ma questa squadra ha una consistenza diversa, oltre ad avere un vantaggio diverso

La maledizione del 3 marzo: nel 2018 il Napoli perse 2-4 con la Roma e poi perse lo scudetto
Db Napoli 03/03/2018 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne-Dries Mertens

La maledizione del 3 marzo. Da ieri sera tanti tifosi ne parlano. Al triplice fischio finale, si sono liberati di un peso che da giorni portavano con sé. Nel ricordo di quella serata del 2018 (era un sabato) quando il Napoli di Sarri perse in casa 2-4 contro la Roma contro la Roma allenata da Di Francesco. Fu il primo scricchiolio di quella stagione in cui – come ricordato nelle pagelle – l’ostinazione per i titolarissimi portò la squadra ad arrivare spompata nel finale. L’albergo, come detto più volte, è stato solo un alibi mediaticamente riuscito. Il Napoli si era già salvato contro Udinese e soprattutto Chievo quando i panchinari Milik e Diawara sottrassero gli azzurri al baratro.

Quella sera, il 3 marzo, il Napoli andò in vantaggio con Insigne. Ma l’illusione durò sessanta secondi. Pareggiò subito Under, poi la Roma andò in vantaggio con Dzeko e dilagò nel finale con altre due reti: Dzeko e Perotti prima del secondo gol di Mertens.

La consistenza e il vantaggio di questo Napoli sono diversi, così come diversa è la forza delle inseguitrici. Ma il tifoso è così: passa dalle bandiere per il terzo scudetto esposte a febbraio, a incupirsi per ricordi che possono apparire foschi presagi. Altri ricordano che il 3 marzo il Napoli di Gattuso pareggiò a Sassuolo per 3-3 una partita che sembrava vinta. Finì con Insigne che se la prese con tutti. Due punti importanti in quella corsa Champions che svanì nell’ultima partita in casa contro il Verona.

Più in là con gli anni, si giocò il 6 marzo la partita che invertì il corso che sembrava inarrestabile del Napoli dell’87-88. Quel giorno gli azzurri di Careca e Maradona persero in casa 1-2 con la Roma. E poi il 1° maggio, in pieno tracollo, furono superati dal Milan di Arrigo Sacchi.

Sono solo coincidenze che tornano in mente dopo una serata storta. Questo Napoli ha un altro vantaggio e ha dimostrato la sua diversità dalle formazioni che lo hanno preceduto, soprattutto con quelle recenti.

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