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Partita truccata, calciatori di 15 anni squalificati per tre anni

Squalifiche e multe per lo Zambra e il Montignoso, le due società coinvolte. Il direttore generale dello Zambra: «L’arbitro, dagli atti dell’inchiesta federale, non ha ravvisato condotte anomale»

Partita truccata, calciatori di 15 anni squalificati per tre anni

La vicende riguarda una società dilettantistica pisana, lo Zambra e suoi tesserati. Sono stati inflitti quattro anni di squalifica all’allenatore dei Giovanissimi Under 15 dell’epoca, Federico Viviani. Insieme a lui anche tre dei giovanissimi erano coinvolti nell’illecito e sono stati squalificati per tre anni.

La notizia riportata da Open scrive che la sentenza della corte d’appello federale presieduta da Mario Luigi Torsello arriva dopo un’indagine su una partita ritenuta truccata.

Lo Zambra, un club di Cascina, nel pisano appunto, è accusato di aver perso di proposito una partita contro il Montignoso valida per gli spareggi dei playout giocati il 15 maggio del 2022.

Anche un giocatore del Montignoso ha subito una squalifica di un anno. Le società sono state sanzionate con 4 punti di penalizzazione e una multa di mille euro.

Il dubbio è nato su un fallo in area causato da un calciatore dello Zambra, poi segnato dagli avversari, nei minuti finali della partita. Il rigore ha insospettito la Floria Grassina Belmonte, la società che ha presentato l’esposto in procura e che si è ritenuta danneggiata dall’illecito in quanto poi le ha procurato la retrocessione.

Il direttore generale dello Zambra ha commentato a La Nazione l’episodio escludendo il coinvolgimento dei propri giocatori:

«Siamo sconvolti per una sentenza che ha ribaltato il nostro proscioglimento in primo grado. I ragazzi sono innocenti e ci batteremo per difenderli fino a che sarà possibile. Non sappiamo neppure perché la procura federale abbia voluto continuare ad accusarci nonostante il proscioglimento in primo grado».

La società ha già dichiarato di voler presentare ricorso al Coni:

«Un fallo da rigore commesso da un nostro giocatore che anche l’arbitro quando è stato interrogato, e cito testimonianze agli atti dell’inchiesta federale, aveva giudicato un normale fallo di gioco senza ravvisare nessuna condotta anomala. Nel finale di quella partita, che abbiamo perso, abbiamo anche fatto di tutto per pareggiarla. Altro che combine, è stata una partita vera».

 

 

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