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«Lavali col fuoco», all’Olimpico va in scena il solito odioso coro contro Napoli e i napoletani 

Sui quotidiani la “macchia” su Roma-Verona. “Una situazione sempre al limite, dopo gli scontri avvenuti sull’Autostrada del Sole”

«Lavali col fuoco», all’Olimpico va in scena il solito odioso coro contro Napoli e i napoletani 
Db Verona 13/03/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

A Roma si canta invocando il Vesuvio. Non è certo una novità, figuriamoci. Ma oggi i quotidiani ne scrivono. Il Corriere dello Sport racconta il ritorno all’Olimpico dei Fedayn dopo il furto degli striscioni da parte degli ultras della Stella Rossa. Tanta solidarietà da parte degli altri gruppi della curva ma anche, appunto, cori contro Napoli e i napoletani.

“La macchia sono stati i cori contro Napoli, ben chiari nel corso del secondo tempo. Per il resto, all’Olimpico, sono state più le emozioni positive di quelle negative. Quando tutti pensavano che i Fedayn non sarebbero entrati allo
stadio, lasciando i seggiolini vuoti nella parte alta della Sud, loro invece sono entrati sulle note di “Mai sola mai”. La musica si è abbassata, coperta dagli applausi scroscianti e dai cori di tutti gli altri tifosi. In particolare quelli della Sud che non hanno voluto lasciare soli i loro fratelli nel momento peggiore. Il 4 febbraio erano stati rubati gli
striscioni storici, sabato scorso erano stati bruciati nella curva della Stella Rossa a Belgrado: un’era che si è chiusa. Se potrà aprirsene un’altra nessuno può saperlo, ma certo ieri sera tutto l’Olimpico si è stretto intorno a uno dei gruppi storici del tifo. Romanista e italiano”.

Ne scrive anche il Corriere della Sera.

“I veleni degli striscioni prima rubati e poi bruciati dagli ultrà della Stella Rossa Belgrado — gemellati con il Napoli — sono ritornati con il solito odioso coro «Lavali col fuoco». Una situazione sempre al limite, dopo gli scontri avvenuti sull’Autostrada del Sole”.

Il Messaggero:

“Notte macchiata da qualche coro contro i napoletani”.

 

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