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Allegri: «De Sciglio? I social sono uno schermo per nascondersi, purtroppo oggi il mondo va così»

In conferenza stampa: «Salernitana-Juventus è uno scontro diretto, loro hanno appena due punti in meno in classifica»

Allegri: «De Sciglio? I social sono uno schermo per nascondersi, purtroppo oggi il mondo va così»
Mg Napoli 13/01/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri presenta Salernitana-Juventus, gara valida per la ventunesima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 20:45 allo stadio Arechi di Salerno. Di seguito la conferenza stampa di Massimiliano Allegri:

Quali sono le insidie della gara di domani?
«Partita complicata, ambiente difficile e spinto dai tifosi e una squadra che sta facendo bene con Nicola che sta facendo un ottimo lavoro. Hanno vinto l’ultima partita a Lecce e sarà una partita importante come tutte quelle del campionato. Importante affrontarla con il piglio giusto e con atteggiamento da squadra che si mette alla pari della Salernitana, anche perché vedendo la classifica si tratta di uno scontro diretto».

Domani tutti a disposizione?
«A parte Bonucci che ha l’influenza da tre giorni, Pogba il solito, Paredes ha un fastidio alla zampa d’oca e non ci sarà. Gli altri tutti presenti, a parte Kaio Jorge».

Come sta vivendo De Sciglio questo momento?
«Sta bene, ci ho parlato ed è sereno. Lui è serio, professionale e un ottimo giocatore. I social? Sono situazioni che capitano tutti i giorni purtroppo. È uno schermo dietro al quale si nascondono migliaia di persone, purtroppo il mondo funziona così. Bisogna accettarlo senza dare importanza».

Bonucci quando rientra?
«Il recupero è in linea, valuteremo il discorso del rientro dopo l’influenza che l’ha fermato un attimo. Avremo bisogno anche di lui, abbiamo tante partite da qui alla fine e dobbiamo andare avanti nelle coppe anche per giocare più partite. Giocheremo una semifinale di Coppa Italia ad aprile, ora abbiamo due partite di campionato e poi ci tufferemo nell’Europa League».

Vlahovic ha bisogno di giocare dall’inizio o va gestito? Valuta un cambio modulo?
«Cambio di sistema difficilmente, non ho ancora deciso, farò le valutazioni ma credo di no. Vlahovic fisicamente sta anche bene, è molto più leggero e dinamico rispetto addirittura a quando è arrivato, quindi speriamo che domani faccia gol. Abbiamo anche Kean che sta molto bene, in questo momento lasciarlo fuori mi rimane molto difficile. Kean è diventato molto importante, è cresciuto dal punto di vista mentale, è molto più responsabile e tecnico. Sta diventando, non è ancora al 100%, un giocatore importante. Sono contento, è totalmente cambiato rispetto all’anno scorso e lasciarlo fuori mi dispiace molto Se ha bisogno di giocare? Non faccio giocare i giocatori perché hanno bisogno di giocare ma per vincere le partite. Vlahovic non è mai stato così fisicamente come ora, neanche quando è arrivato dalla Fiorentina i primi tempi che era qui. Ha una corsa più leggera, lo vedo bene. Credo che abbia bisogno di far gol come tutte le punte».

Il primo obiettivo è agganciarsi al treno del settimo posto?
«Darsi ora obiettivi è impensabile. Ora dobbiamo raggiungere quella davanti a noi e scalare piano piano. Domani bisogna vincere perché nelle ultime tre di campionato abbiamo fatto solo un punto, bisogna riprendere il cammino».

Il tridente può essere già visto domani sera? Come sta Chiesa?
«È un’ipotesi che non ho ancora deciso. Abbiamo tanti giocatori che rientrano da diverso tempo di inattività, devo fare tante valutazioni anche in base alle prossime partite. Però è normale che più giocatori tecnici abbiamo meglio è, per fare questo però tutti devono dare una mano in fase difensiva altrimenti poi non reggiamo. Chiesa sta bene, ha fatto una buona partita».

Pensa che questa squadra debba giocare le partite con orgoglio e che non si possano più gestire psicologicamente?
«Psicologicamente bisogna stare sempre bene, indipendentemente dalla situazione anomala che è, ma è un dato di fatto e non abbiamo altra scelta. Ci sono stati tolti 15 punti e bisogna solo lavorare per far sì che raggiungiamo chi è davanti a noi. Più ne raggiungiamo davanti e più vuol dire che facciamo meglio e vinciamo le partite».

Cosa c’è all’origine del salto di qualità di Fagioli?
«Lui è cresciuto molto. In un momento in cui mancavano tanti giocatori ho messo dentro i giovani che hanno dato risposte importanti, in quel momento di difficoltà i giovani hanno portato entusiasmo e tecnica. Fagioli ha fatto tante partite così come Miretti, Soulé, Iling. Stanno lavorando tutti bene, bisogna continuare su questa strada perché loro possono solo che migliorare».

I giocatori saranno più stimolati dalle coppe secondo lei?
«Non si sa. Io ai ragazzi ho detto che bisogna fare bene sul campo, gli alibi non ci devono essere. Ora bisogna ributtarsi con la testa sul campionato, dobbiamo fare bene lì perché ci porta a far bene in coppa. Non possiamo pensare di staccare la spina in campionato e giocare le partite di coppa».

Dire che domani è uno scontro diretto è un modo per responsabilizzare la squadra?
«È un obiettivo, che è diverso. La Salernitana ha due punti meno di noi e quindi è un obiettivo, la dodicesima non so quanto sia su ma il nostro obiettivo è prendere quella di sopra. Questo ci permette di pensare un passo alla volta, e migliorare tutti i giorni in campo in allenamento sotto il piano offensivo e difensivo. Non abbiamo altra scelta, è un nostro obiettivo».

A livello psicologico è riuscito a trasmettere ai giocatori il concetto di lottare per la salvezza?
«Il dato di fatto è che ci sono stati tolti 15 punti e quindi ne abbiamo 23 punti. Noi dobbiamo raggiungere i 40 punti che sono quelli della salvezza, mi viene da ridere ma è così. Il primo obiettivo è prendere chi ci sta davanti e poi andare a scalare in avanti. Riuscendo a fare così sicuramente vinceremo delle partite, questo bisogna fare. Ci consente di tenere alta l’attenzione per quando giocheremo nelle coppe».

Un commento su Nicolussi Caviglia che ha raggiunto la Serie A?
«Nicolussi Caviglia è stato sfortunato: ha avuto un problema la ginocchio, non riusciva a rientrare. Siccome è un ragazzo caratteriale oltre che bravo a giocare a calcio sono molto contento, sta dimostrando il suo valore. Tutto questo è una dimostrazione del fatto che la Juve ha lavorato bene a livello del settore giovanile. Ci sono tanti giocatori: Nicolussi Caviglia, De Winter, Ranocchia, Rovella, Iling, Miretti, Fagioli, Soulé; ci sono dei ragazzi che hanno giocato con noi come Barrenechea, Barbieri, un 2005 come Huijsen che sta giocando con l’Under 23 e ci sono altri ragazzi giovani del 2005 e 2006. Vanno messi piano piano, è possibile che magari fra cinque anni questi giocatori, non tutti, facciano parte in pian stabile della Juventus. L’Under 23 è la vecchia Serie C, fa in modo che i giocatori abbiano un impatto diverso sulle partite. C’è troppa differenza fra l’Under 23 e la Primavera, invece l’Under 23 è molto più vicina alla prima squadra. Ecco perché va fatta una riforma di tutti i campionati. Non è che se riformano la Primavera hanno risolto il problema, a partire dall’attività di base fino alla Primavera. Ma questi sono i problemi di quelli che pensano a riformare le cose visto che in Italia riformano già abbastanza».

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