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Sarri è ossessionato dal problema mentale della Lazio, ma quando affronterà quello fisico? (CorSport)

Le condizioni di uomini decisivi come Milinkovic, Vecino, Immobile e Pedro sono preoccupanti. Pensare alla Champions così è impossibile.

Sarri è ossessionato dal problema mentale della Lazio, ma quando affronterà quello fisico? (CorSport)
Db Milano 09/01/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Sul Corriere dello Sport Alberto Dalla Palma commenta il pareggio della Lazio contro l’Empoli, ieri all’Olimpico. La Lazio vinceva 2-0, poi si è fatta rimontare, come già era accaduto contro il Lecce, tre giorni fa. Prima Caputo, poi Marin, hanno condannato la squadra di Sarri.

“Il gol di Marin a pochi secondi dalla fine ha ufficialmente aperto la prima vera crisi della Lazio di Sarri, rovinandole il compleanno e forse anche l’immediato futuro”.

La Lazio, scrive il CorSport, “ha perso la propria identità alla fine di ottobre”, non è un problema che è emerso soltanto ieri, insomma. Tra l’altro l’avversario di ieri non era esattamente imbattibile. Sarri parla di un problema mentale, continua, ma quello fisico non lo affronterà mai?

“I ragazzini di Zanetti stavano mettendo sotto pressione una squadra che per un calcio piazzato e sul 2-0 si era catapultata in attacco lasciando tutto il campo scoperto e favorendo, appunto, il micidiale contropiede che avrebbe successivamente aperto la strada ad un clamoroso 2-2 finale. Nessuno tra i tecnici in panchina e i giocatori si è
preoccupato di segnalare la dabbenaggine di riempire gli ultimi venti metri della zona d’attacco a pochi minuti dalla fine e con due gol di vantaggio: sarebbe bastata un po’ di attenzione e sulla palla persa da Immobile non sarebbe successo proprio niente. Si riferisce a questo quando Sarri parla con insistenza, anche fin troppo ossessiva, che il problema è esclusivamente mentale? E quello fisico, dopo le prove di Lecce e dell’Olimpico, verrà mai affrontato?”.

La Lazio si era già spenta prima del Mondiale e ancora non si è ancora riaccesa dopo quasi due mesi di sosta.

“le condizioni di uomini decisivi come Milinkovic, Vecino, Immobile e Pedro sono preoccupanti, soprattutto considerando che siamo entrati nel periodo più intenso della stagione, in cui si gioca ogni tre giorni”.

È bastato togliere tre titolarissimi come Lazzari, Cataldi e Zaccagni per far spegnere del tutto la Lazio.

“Parliamo di prima vera crisi della gestione Sarri perché il tecnico l’anno scorso aveva ereditato una squadra che non gli apparteneva, mentre questa l’ha costruita insieme ai dirigenti dando via libera anche ad acquisti – tra gli altri – dal costo elevatissimo”.

Dallo scorso 30 ottobre, la Lazio ha conquistato solo 7 punti, è uscita dall’Europa League, dove aveva beccato un girone “assai modesto” ed è scesa in Conference.

“Gli elementi per stabilire che la situazione è preoccupante ci sono, soprattutto perché sembra difficile trovare una via d’uscita: Sarri è solo, e probabilmente si è isolato anche per scelta, Lotito fa il senatore a tempo pieno, il ds Tare non ha più il potere di una volta e la squadra, dall’addio di Peruzzi, non ha più un referente con cui interloquire. Pensare alla Champions, in queste condizioni, ci sembra davvero inopportuno a meno che non venga migliorata una rosa che non sembra all’altezza di quelle delle rivali della Lazio. Ma anche su questo fronte c’è un problema insormontabile: la cassa è completamente vuota”.

 

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