A Sky Sport: «Preferirei una posizione di classifica più serena, ma dobbiamo affrontare le situazioni di petto. Prima che ci ammazzino, bisogna reagire».
Fabio Quagliarella taglia il prestigioso traguardo dei 40 anni e lo fa da protagonista, in campo, a caccia della salvezza con la sua Sampdoria. L’ex attaccante di Napoli e Juventus si è confidato in una lunga intervista esclusiva a Sky Sport. Queste le parole di Quagliarella:
«Quaranta è un numero importante. Quelli più difficili sono quelli più importanti, hanno un posto speciale quelli da fuori area, da metà campo o di tacco, come quello contro il Napoli. Per fare gol così serve soprattutto l’istinto, l’attaccante vive di quello. Quest’anno sto aspettando il gol, la Samp ha bisogno dei miei gol per salvarsi. Devo essere decisivo, questo è uno dei miei obiettivi anche a 40 anni. Ho avuto un infortunio, sono rimasto fermo 40 giorni durante la preparazione e questo ha condizionato la stagione. Spero di dare il mio contributo e di far gol il prima possibile, abbiamo bisogno di fiducia in attacco. C’è ancora tempo e bisogna crederci».
Le soddisfazioni con la Sampdoria:
«Se raggiungo le soddisfazioni personali, significa che sto aiutando la Samp. L’obiettivo è quello di raggiungerli il prima possibile. Ci sono tanti giovani nel gruppo, cerchiamo di aiutarli sia in campo che fuori. E’ normale, aiutare loro è come aiutare tutto il sistema. Mi piacerebbe rivivere tutta la mia carriera, di cui sono orgoglioso. Ho avuto alti e bassi, come tutti. Sono sereno, questa è la cosa più importante. Avrei preferito essere in una posizione di classifica più serena, ma dobbiamo affrontare le situazioni di petto. Prima che ci ammazzino, bisogna reagire».
Quagliarella e la salvezza della Sampdoria:
«Vorrei festeggiare la salvezza qui a Genova. Non ho ancora deciso il futuro, ne parlerò tra qualche mese. Dovrò mettere tutto in tavola e decidere a 360 gradi, lo farò in totale autonomia. Ora penso solo ad aiutare la squadra, che è in una situazione complicata. Abbiamo tifosi pazzeschi che ci incitano sempre, dobbiamo farne tesoro per salvarci».
Il proiettile nella sede del club:
«Quanto accaduto è da condannare (proiettile recapitato nella sede del club nella giornata di domenica, ndr). Qui si incita e si contesta, ma in modo civile. E’ un episodio singolo, perché la tifoseria è eccezionale. Come giocatori non possiamo dire nulla, ci sostengono perché vedono quanto lottiamo in campo. E’ una situazione complicata, ci sono state dinamiche che ti portano in basso. Non posso che ringraziarli, non ci fanno mai pesare errori e classifica e vorremmo regalargli una gioia meritata».
Quagliarella ha parlato anche del Napoli.
«Tutte le maglie pesano. A Napoli sentivo il peso della mia città, con la Juve devi sempre vincere. Io non ci pensavo, volevo solo lavorare, allenarmi e farmi trovare pronto. Stessa cosa in Nazionale, cercavo equilibrio e non volevo condizionamenti. Se lavori bene, scendi in campo con più serenità. Il Napoli si è rivelato una bella realtà, è bello da vedere, la squadra è forte grazie a un mercato intelligente. Non pronuncio quella parola, ma vorrei festeggiare doppiamente, anche qui la salvezza con la Samp».