“La città meriterebbe di gustarsi in pace il suo FantaNapoli”. Bravo Spalletti ad allontanare i complotti, ma perché aggiungere che il sistema è migliorabile?
Sul Giornale, Elia Pagnoni commenta le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa, ieri, alla vigilia del match di San Siro contro l’Inter, il primo del campionato dopo la sosta per il Mondiale in Qatar. Il tecnico del Napoli ha dichiarato di non credere ai complotti, ma ha anche detto che il sistema è migliorabile. Queste le sue parole:
«Non pensiamo a nessun complotto, ma se in tanti tirate fuori questo discorso vuol dire che il sistema è migliorabile».
Pagnoni elogia il tentativo di Spalletti di allontanare l’idea di un complotto, un po’ meno il prosieguo del discorso, cioè quando parla di sistema migliorabile.
“Sentivamo la mancanza del campionato più dietrologico del mondo. Un mese e mezzo di astinenza forzata e finalmente eccolo qui l’ultimo teorema complottistico scodellato alla bisogna persino da un intellettuale come Roberto Saviano che – come se ce ne fosse bisogno – va ad alimentare timori e sospetti del popolo napoletano. Non bastano nemmeno 8 punti di vantaggio già accumulati nelle prime 15 giornate per far godere in pace questa città che meriterebbe solo di gustarsi serena il suo FantaNapoli. No, bisogna stuzzicare l’eterno vittimismo, addirittura preventivo in attesa di eventi che ancora dovrebbero verificarsi”.
Pagnoni continua:
“Luciano Spalletti cerca di proteggere la sua squadra da questa aria pericolosa, dopo essersi ispirato alle recenti esternazioni del presidente della Fifa Infantino, confessando di essere «diventato napoletano» anche lui. «Non pensiamo a nessun tipo di complotto», mette subito in chiaro il tecnico toscano anche in riferimento alla designazione dell’arbitro milanese Sozza. Poi però aggiunge una postilla che lascia aperta ogni ipotesi”.
Nessun complotto, ma sistema migliorabile, appunto.
“In che cosa, però, non è dato sapere. Forse era meglio fermarsi al primo assioma… Perché questo Napoli deve solo continuare a giocare così, evitando gli scivoloni del passato. Anche un anno fa partì benissimo, poi perse la testa cadendo in casa con Atalanta e Spezia, Empoli, Milan e Fiorentina, prima di lasciare definitivamente lo scudetto a Empoli. E senza bisogno di complotti”.