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L’avvocato di De Laurentiis: «Osimhen non è sovrapponibile con i casi della Juventus»

A Radio Crc: «L’operazione è avvenuta senza mistificazione dei bilanci. Al momento nessuna interlocuzione tra la procura penale e quella sportiva»

L’avvocato di De Laurentiis: «Osimhen non è sovrapponibile con i casi della Juventus»
Db Dimaro (Tn) 14/07/2018 - amichevole / Napoli-Gozzano / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Nei giorni della bufera juventina, per qualche strano caso si parla del Napoli e dell’operazione Osimhen.

Il nigeriano è arrivato a Napoli dal Lille nel 2020 ma il trasferimento è finito sotto la lente della magistratura francese. Non italiana che invece ha aperto un’indagine d’ufficio. Oggi i pm hanno chiesto sei mesi di proroga per l’indagine in questione.

Fuori dai palazzi di giustizia però si parla e a mettere un po’ d’ordine ci pensa il legale di Aurelio De Laurentiis, l’avvocato Fabio Fulgeri che è intervenuto ai microfoni di Radio Crc:

«Il caso Osimhen non è sovrapponibile a quello della Juventus. Il Napoli non ha fatto affari con la Juventus e quindi non è coinvolto. Se non emergono nuovi elementi, tutto dovrebbe finire bene».

E ha poi continuato:

«Con la proroga richiesta (da parte della Procura di Napoli) ci vuole il tempo necessario per giudicare gli atti acquisiti. Le indagini sono segrete, ma le prospettive sono quelle che l’operazione sia avvenuta in maniera giusta senza mistificazione dei bilanci».

Poco dopo Fulgeri è intervenuto anche a Radio Marte, ribadendo il concetto:

«Vicenda Osimhen? Siamo convinti e sereni di poter definire con una archiviazione o con un provvedimento favorevole. Dal punto di vista sportivo, inoltre, non mi risulta che al momento ci siano interlocuzioni tra la procura penale e quella sportiva. I tempi di chiusura delle indagini penali? Dipende dalle esigenze dei pm e dei magistrati, i quali correttamente hanno chiesto ulteriori 6 mesi per i dovuti approfondimenti, ma anche 6 mesi potrebbero non essere sufficienti».

Mattia Grassani invece, legale di fiducia della società napoletana, aveva già chiarito:

«L’indagine di Napoli è nata da una rogatoria che la procura francese ha richiesto poichè all’interno del Lille erano stare riscontrate irregolarità molto rilevanti. Sono stati chiesti atti dalla magistratura francese e la magistratura italiana ha aperto d’ufficio un procedimento in terra nostrana. Per il momento è tutto fermo rispetto alla notizia dell’apetura di questa indagine».

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