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La difesa della Juventus: la Procura Figc ha presentato ricorso fuori tempo massimo

Lo scrive la Gazzetta: erano scaduti i termini per chiedere la revocazione che ha portato al secondo processo plusvalenze. E poi due intercettazioni

La difesa della Juventus: la Procura Figc ha presentato ricorso fuori tempo massimo
Db Torino 02/11/2019 - campionato di calcio serie A / Torino-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fabio Paratici

La Gazzetta dedica un articolo alla difesa che la Juventus sta preparando in vista del ricorso che presenterà al Collegio di Garanzia del Coni. E ricorda che

il Collegio di Garanzia del Coni si esprime solo sulla violazione di norme di diritto: decide sulla forma e non sul merito, ovvero può annullare la sentenza, confermarla o rinviare il giudizio alla Corte per un nuovo processo. Poi la Juve potrà ricorrere al Tar del Lazio e quindi al Consiglio di Stato.

Secondo la Juventus la Procura Figc avrebbe ecceduto i termini per chiedere l’ammissibilità della revocazione che ha portato al nuovo processo sulle plusvalenze:

gli atti non sarebbero stati ricevuti dalla Federcalcio il 24 novembre ma il 27 ottobre, mentre la richiesta di Chiné è stata firmata il 22 dicembre, quindi più di 30 giorni dopo, come stabilito dal codice di giustizia sportiva.

Poi, secondo la Juventus (scrive la Gazzetta) ci sarebbero due intercettazioni contestate.

La prima viene contestata nel merito, nel contenuto.

Nella memoria difensiva sostiene che nella conversazione del 29 luglio 2021 tra Fabio Paratici, già al Tottenham, e Cherubini «il significato» «è l’opposto rispetto alla tesi dell’accusa» per cui «la politica degli ‘scambi dei calciatori non era dettata da ragioni di natura tecnica, ma intenzionalmente finalizzata a creare predeterminati ricavi e corrispondenti costi capitalizzati da iscrivere in bilancio». Per i legali del club l’ascolto integrale del dialogo farebbe emergere in «maniera ancora più palese» come sia «tutta incentrata su questioni di natura tecnica».

E poi c’è la cosiddetta intercettazione fantasma, quella che non è stata trascritta.

Nella memoria si parla anche di «improprio travaso» delle intercettazioni: la Procura Federale non riporta il contenuto di una rilevantissima conversazione tra Cherubini e Bertola, ex dirigente Juve, del 15 luglio 2021, la cui la parte finale, non annotata dalla Guardia di Finanza, sarebbe «significativa in termini di insussistenza dell’illecito (penale e, per quanto qui rilevante, sportivo)». Si tratta di un’intercettazione ambientale post verifica Consob, in cui, parlando di plusvalenze, Bertola dice a Cherubini: «Non c’è nessun intento doloso. Se loro stanno cercando quello non troveranno nulla».

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