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Insigne: «Quando c’ero io, Lobotka non era così. Il lavoro di Spalletti è impressionante»

Intervista alla Gazzetta: «con Sarri eravamo entusiasmanti ma ci mancava qualcosina, Osimhen migliora a vista d’occhio»

Insigne: «Quando c’ero io, Lobotka non era così. Il lavoro di Spalletti è impressionante»

Lorenzo Insigne intervistato dalla Gazzetta dello Sport, intervista di Salvatore Malfitano.

Da sostenitore come ha vissuto le ultime settimane?

«Il 5-1 alla Juventus è un risultato incredibile, ho esultato tantissimo. Per noi napoletani ha sempre un sapore speciale batterli, figuriamoci così. L’eliminazione dalla Coppa Italia è stata soltanto un incidente di percorso, non bisogna fare drammi. Spalletti poi sa perfettamente quali corde toccare con i calciatori».

Anche sul piano del gioco, la squadra si sta esprimendo bene.

«Cura ogni minimo particolare, un lavoro così maniacale porta sempre a qualcosa. Devo fare i complimenti al tecnico e a tutto lo staff, perché la condizione fisica è impressionante: gli azzurri vanno al doppio. Con Sarri eravamo entusiasmanti ma ci mancava qualcosina».

Osimhen può diventare il miglior centravanti d’Europa?

«Certo, migliora a vista d’occhio e il suo potenziale sta venendo fuori. Spalletti ne sta esaltando le caratteristiche uniche come l’atletismo nel gioco aereo e nella progressione, la coordinazione. Sono davvero felice per Victor, è una bravissima persona».

La sorpresa di questo Napoli?

«Lobotka, assolutamente. Sta facendo cose pazzesche. Devo essere onesto, quando c’ero io non era il giocatore che è adesso. È un altro motivo per essere grati all’allenatore».

Di sé dice:

«Se ripenso da dove sono partito, mi sento davvero soddisfatto».

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