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Elkann super british: «Juventus? Evidente ingiustizia» ma non cita mai Andrea Agnelli

Da proprietario si fa intervistare da Repubblica e Stampa sul nonno. « il nodo è l’irrilevanza del calcio italiano, spero che si possa cambiare il calcio»

Elkann super british: «Juventus? Evidente ingiustizia» ma non cita mai Andrea Agnelli
Db Torino 30/05/2017 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni della Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Il meraviglioso giornalismo italiano. John Elkann ricorda a tutti che è proprietario di Repubblica e La Stampa e per il ventennale della morte del nonno Gianni Agnelli si fa intervistare da Ezio Mauro per Repubblica e da Massimo Giannini per La Stampa. Due interviste uguali in cui di fatto non dice assolutamente nulla, men che meno sulla Juventus. Ovviamente parla di ingiustizia (è il minimo sindacale) ma sfuma moltissimo con un paio di risposte che più generiche era impossibile immaginare.

Ma l’Avvocato oggi sarebbe orgoglioso anche della Juventus?

«In questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà: negli ultimi
20 anni la Juventus ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia, più i successi delle Women. Il titolo mondiale del 2006 e l’europeo del ’21 sono stati vinti da una Nazionale con forte dorsale juventina. E con la vittoria quest’anno dell’Argentina la Juve è la squadra con più giocatori che hanno conquistato un campionato del mondo».

Si, ma ora bisogna fare i conti con la sentenza della corte sportiva, e i 15 punti di penalizzazione. Qual è la reazione di Elkann?

«La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale. L’ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante».

Una risposta in linea con quanto emerso in questi giorni, la linea Juventus molto molto british. La nuova Juventus ci tiene soprattutto a prendere le distanze dalla precedente come ricordato dal nuovo ad Scanavino all’assemblea degli azionisti: «Ci difenderemo senza arroganza».

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