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Avere Paratici inibito è in contrasto con i principi e la morale del Tottenham (The Athletic)

“Un club che cerca di ritagliarsi un ruolo da grande, non desidera avere la reputazione offuscata. Questa condanna coinvolge anche gli Spurs”

Avere Paratici inibito è in contrasto con i principi e la morale del Tottenham (The Athletic)
Juventus FC sports director Fabio Paratici (L) and Juventus FC chairman, Andrea Agnelli (R) attend the Italian Serie A football match Parma vs Juventus on August 24, 2019 at the Ennio-Tardini stadium in Parma. (Photo by Marco Bertorello / AFP)

Avere un direttore inibito, come Paratici, è in contrasto con i principi e la morale del Tottenham (The Athletic)

La condanna a trenta mesi di inibizione inflitta a Paratici non sono certo passati inosservati nel Regno Unito dove Fabio Paratici da un anno e mezzo lavora in qualità di direttore generale del Tottenham.

Il quotidiano on line “The Athletic” ha dedicato un lungo articolo al tema e cioè a quanto e in che modo incida la condanna di Paratici sul Tottenham e sulla sua immagine. Il giornale ha posto una serie di domande al club senza ricevere risposta.

L’articolo comincia così:

È difficile immaginare uno scenario in cui l’inibizione di 30 mesi inflitta dal calcio italiano a Paratici non si rifletta negativamente sul Tottenham Hotspur.

E prosegue:

L’inibizione attualmente è valida solo sotto la giurisdizione della Federcalcio italiana (Figc), ma potrebbe essere estesa oltre i confini italiani a seguito di una richiesta da parte della Figc alla Uefa e alla Fifa.

The Athletic chiarisce, qualora ce ne fosse bisogno, che nessun illecito riguarda il lavoro svolto da Paratici al Tottenham.

Il punto è un altro.

Possono gli Spurs, realisticamente, continuare ad avere Paratici in un ruolo così importante ora che sul suo capo c’è un’inibizione di trenta mesi con quelle accuse?

The Athletic scrive che con la presidenza Levy il Tottenham vanta “una percezione pubblica come club di buon senso e assennato, certamente nei rapporti che riguardano il trasferimento di calciatori. Troppo cauto, probabilmente, ma comunque giudizioso. (…) . Ogni decisione è ponderata. Avere un uomo inibito dal calcio al vertice delle operazione di trasferimento del club è in contrasto con quelle qualità e con la morale del Tottenham”.

Il giornale scrive poi delle campagne trasferimenti con Paratici. E del momento cruciale che sta vivendo il club con la Champions a rischio (è a sei punti dallo United quarto) e con Antonio Conte tutt’altro che sicuro di rimanere agli Spurs in futuro. Quindi un eventuale allontanamento di Paratici può essere considerato potenzialmente destabilizzante. Anche se meno dirompente rispetto a quanto lo sarebbe stato se la vicenda fosse accaduta qualche anno fa, visto che oggi il Tottenham guida di una struttura dirigenziale adeguatamente ramificata.

Gli Spurs, prosegue il giornale, pensavano che questa nuvola che pendeva sulla testa di Paratici, si sarebbe dissolta. Così non è stato.

Il Tottenham ora è chiamato a decisioni importanti. Un club che cerca di ritagliarsi un ruolo nel calcio internazionale, non vuole avere la sua reputazione offuscata. Per ora, stanno rimanendo in silenzio.

L’Athletic ha posto una serie di domande al club: sulla due diligence che hanno effettuato quando hanno assunto Paratici, se c’era un’ipotesi che prevedesse il suo esonero, se avvieranno un’indagine interna per verificare se pratiche simili abbiano avuto luogo agli Spurs e se Paratici sarà ora sospeso o licenziato. Hanno rifiutato di commentare.

Ora tutti gli occhi sono puntati su quello che faranno dopo.

Paratici una volta disse: “Il migliore in questo lavoro non è colui che non sbaglia, ma colui che commette meno errori”. Parole che oggi sembrano profetiche.

Un uomo che voleva essere giudicato sulla sua capacità di far crescere una squadra di calcio e acquistare buoni giocatori, è ora invece giudicato sul suo passato. E che sia giusto o no, per associazione, lo è anche il Tottenham Hotspur.

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