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Valdano: «Sembra che si debba chiedere scusa quando si parla bene del Qatar»

Alla Gazzetta: «L’organizzazione è ottima. Del Mondiale in Russia non si disse niente. In campo, le squadre si assomigliano sempre di più»

Valdano: «Sembra che si debba chiedere scusa quando si parla bene del Qatar»

Jorge Valdano intervistato dal Corriere dello Sport, parla anche di temi extracalcistici legati al Mondiale in Qatar:

«C’è un peccato originale, legato alla corruzione nella scelta del Qatar come Paese ospite. Detto questo sarebbe molto ingiusto non riconoscere che l’organizzazione è ottima. Sembra che si debba chiedere perdono quando uno parla bene del Qatar, però il fatto che ci siamo convertiti nella polizia culturale del mondo ha portato a delle esagerazioni. Il Mondiale russo offriva materiale per un dibattito politico enorme e il divenire degli eventi ha reso la cosa ancora più palese, ma non si disse niente. E le aberrazioni sociologiche degli Stati Uniti, sede nel 2026, meriteranno altri dibattiti».

E quelle sportive

«La metodologia sta togliendo l’anima al gioco. Le squadre si assomigliano sempre di più, ci sono meno spazi, più controllo. Fortunatamente qui sono apparsi i grandi campioni. Messi, Mbappé e infine Neymar. Si tifa perché l’individuo s’imponga al sistema e ci faccia ricordare il calcio dal quale veniamo. Un calcio che fortunatamente resta imprevedibile: i tre che ho citato giocano tutti nel Psg e non c’è modo che vincano la Champions».

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