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«Quando è entrata con la mano sanguinante, Goggia ha mentalmente ucciso le altre»

L’allenatore al Corsport: “dopo la frattura, stavo pensando al nuovo programma. Lei invece aveva già in mente di operarsi e poi tornare per la discesa”

«Quando è entrata con la mano sanguinante, Goggia ha mentalmente ucciso le altre»
Italy's Sofia Goggia looks at her injured hand as she celebrates on the podium after winning first place at the end of the Women's Downhill event during the FIS Alpine Ski World Cup in Saint-Moritz on December 17, 2022. - Goggia returned from overnight surgery on broken fingers to win the race on December 17, 2022, in the Women's World Cup downhill event in Saint Moritz. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP)

 

La vittoria di Sofia Goggia a Sankt Moritz dopo l’operazione del giorno prima per la frattura alla mano. Il Corriere dello Sport intervista il suo allenatore. Luca Agazzi.

«Mi avevano detto che avrei provato emozioni forti, ma non pensavo di partire così», ammette Luca Agazzi, l’allenatore che segue SuperSofi da questa primavera, dopo aver guidato la squadra canadese di slalom femminile. Nemmeno il tecnico bergamasco ha ben capito cosa sia successo nel folle pomeriggio di venerdì: «È arrivato questo secondo posto dolceamaro perché c’era tanta arrabbiatura per la mano rotta. Io ero ancora in pista e stavo già pensando a cosa avremmo fatto per essere al top nelle gare di gennaio, perché poi c’era la trasferta di Sankt Anton e quant’altro. Lei, invece, aveva già in mente tutto per tornare a Sankt Moritz in serata e presentarsi alla partenza il giorno dopo. Non avrei mai pensato che gareggiasse, nessun’altra atleta l’avrebbe fatto, soprattutto dopo esser comunque riuscita a cogliere un podio facendo quasi tutta la gara con una mano fuori uso».

«Ci siamo incrociati verso le 22.30 e l’ho sentita subito su di giri, bella carica nonostante il viaggio e l’operazione di qualche ora prima. Stava già pensando alla gara e ci siamo messi a tagliare il guanto e a renderlo indossabile per la sua manona».

La notte non ha insinuato dubbi, nonostante la mano continuasse ad avere piccoli sanguinamenti, come ha raccontato la diretta interessata, e anzi, la mattina è arrivata la certezza, con la classica sciata in campo libero.

«Eravamo io, lei e il dottor Panzeri per un giro di riscaldamento dopo la ricognizione della pista. Abbiamo fissato la sua mano col bastoncino e, una volta pronta, è partita e ha fatto quattro curve. Appena si è fermata, ha sorriso, e lì ho capito che ci avrebbe divertito ancora. Sulle sue doti non ho mai avuto dubbi, perché in condizioni normali aveva un bel margine, ma da lì a batterle con una mano sola ce ne passa».

Una gara, vinta prima di partire, come rivela lo stesso allenatore dell’azzurra: «Nella hospitality, è entrata con la mano un po’ sanguinante, ma con la grinta di sempre. Ho guardato la scena e ho pensato che le atlete lì sedute le aveva già battute, dando prova della sua tenacia. Le ha “uccise” sotto l’aspetto mentale».

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