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Lo sfacelo dell’Asse in Qatar: l’Italia non c’è proprio, la Germania eliminata

Il Mondiale delle stelle cadenti Messi e Ronaldo. Keylor Navas è il portiere più battuto. La comparsata romantico-napoletana di Ciro Mertens

Lo sfacelo dell’Asse in Qatar: l’Italia non c’è proprio, la Germania eliminata
Germany's defender #02 Antonio Ruediger reacts after his team failed to qualify during the Qatar 2022 World Cup Group E football match between Costa Rica and Germany at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 1, 2022. (Photo by KARIM JAAFAR / AFP)

In questo posto mediorientale che si chiama Qatar, poco più grande dell’Abruzzo e metà della Lombardia, si sta giocando la ventiduesima edizione dei Campionati mondiali di calcio destinata a Doha nel 2010 da Blatter, presidente Fifa, e Platini, presidente Uefa, con addobbo di trucchi e tangenti, alti interventi francesi, l’acquisizione del Paris Saint Germain da parte della Qatar Investment Authority per 64 milioni di euro e una votazione taroccata che eliminò la candidatura degli Usa e dette via libera al pallone sul Golfo Persico.

Nel paese produttore di 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno e fornitore di sabbia per le clessidre di tutto il mondo, l’Italia è due volte assente. Non c’è al Mondiale dell’emiro al-Thani la nazionale azzurra e non c’è Paola Ferrari, televisiva signora delle domeniche sportive, eliminata dalla squadra Rai nella competizione mondiale. In compenso l’Italia sfonda con il pescarese Mario Ferri alla dodicesima invasione di campo in partite internazionali dilagando sul prato dello stadio Lusail, durante Portogallo-Uruguay, con una proibitissima bandiera arcobaleno.

Il Qatar segna un evento storico. Registra il nuovo sfacelo dopo 82 anni dello storico Asse nella seconda guerra mondiale. L’Italia neanche arriva in Qatar, la Germania viene tradita dal Giappone che la supera nel confronto diretto e, poi, battendo la Spagna vince il girone filando negli ottavi con i tedeschi fatti definitivamente fuori dalla Spagna franchista per differenza-reti.

Un barbiere troppo deciso nella rasatura dei capelli di Cristiano Ronaldo impedisce a CR7 di spettinarsi sul cross di Bruno Fernandes contro l’Uruguay mancando proprio di un capello il gol di testa che l’avrebbe fatto felice e che, contro ogni evidenza, rivendica braccia al cielo, bugiardo più che mai, la Fifa assegna il gol a Bruno Fernandes, il trascinatore dei portoghesi verso gli ottavi.

Con un palo e tre gol falliti di Lukaku nel match decisivo contro la Croazia, il Belgio abbandona il Qatar in circostanze omeriche. De Bruyne, in dissenso coi compagni e con l’allenatore, si ritira come Achille sotto la tenda dello sdegno e, quando ne esce, esce dal Mondiale con tutta la squadra. Rimangono sul campo le comparsate romantico-napoletane di Ciro Mertens.

Il polacco Wojciech Szczesny si conferma l’unico punto solido di questa dimessa stagione juventina parando un rigore a Messi e rinviando giudiziosamente la palla lontano per la serie tutta bianconera dei rinvii a giudizio. Piotr Zielinski scaraventa nella porta del saudita Al-Owais un gran gol su un supremo assist di Lewandowski ed è l’unico lampo del polacco del Napoli in Qatar che ora avanza la richiesta di cinque milioni per restare in azzurro.

La malinconia di Lionel Messi, giunto ormai ai 35 anni, appanna l’Argentina che Mac Allister e Alvarez trascinano agli ottavi nella gara decisiva contro la Polonia, ma la pulce segna un rigore e un gol e chiude temporaneamente 2-1 il confronto con Cristiano Ronaldo nel tabellino dei marcatori. L’argentino e il portoghese, stelle cadenti, chiuderanno le loro partecipazioni ai Mondiali senza avere lasciato il segno. Altri tempi quando Pelè (1948), Cruyff (1974), Paolo Rossi (1982) e Maradona (1986) furono gli artefici magici della Coppa del mondo.

Argentina-Australia negli ottavi riporta al ricordo del play-off fra le due nazionali per qualificarsi al Mondiale 1994 in America. Maradona, appena tornato in campo col Siviglia dopo la squalifica italiana per doping, ricomparve nell’Albiceleste nel doppio confronto con gli australiani, 1-1 a Sydney con gol di Balbo su assist del pibe, 1-0 a Buenos Aires con autorete dei “canguri”.

C’è il Senegal di Koulibaly negli ottavi (Inghilterra-Senegal) col gran gol di Kalidou al 70′ decisivo nel match con l’Ecuador (2-1), autentico spareggio per superare il girone. L’Inghilterra dopo avere massacrato l’Iran (6-2), ha fatto 0-0 con gli Usa, qualificandosi agli ottavi dopo il 3-0 al Galles.

Il Brasile è il favorito per vincere il Mondiale qatariota, unica squadra che non subisce gol e che va avanti nonostante l’infortunio a Neymar. Non fa più calcio bailado e peccato che segni poco perché la conturbante modella brasiliana Daiane Tomazoni, star di OnlyFans, un sito web inglese, promette di mostrarsi nuda ad ogni gol dei verde-oro.

La Francia, campione in carica, punta alla finale con Mbappè stella pronosticata di questo Mondiale. Nei quarti si profila un Francia-Inghilterra con gli inglesi mina vagante di questo campionato.

Il costaricano Keylor Navas, scansato dal Napoli, è il portiere più battuto in Qatar, sette gol rimediati contro la Spagna, quattro contro la Germania.

Negli ottavi l’Olanda (contro gli Usa dello juventino McKennie) senza meravigliare. Negli ottavi anche la Croazia di Modric e dell’interista Brozovic, più Perisic e l’atalantino Pasalic.

L’Africa avanza con Senegal e Marocco, è in corsa col Camerun di Anguissa e col Ghana. L’Asia celebra il Giappone e patisce l’eliminazione dell’Arabia Saudita e, quasi certamente, della Corea di Kim Min-jae, l’armadio del Napoli poco appariscente in Qatar.

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