Le intercettazioni agli atti. Nel luglio 2021 il ds bianconero Cherubini dialoga con Bertola: «L’ho detto a Paratici: ha spinto troppo sulle plusvalenze».
Nell’indagine sui bilanci della Juve ci sono decine di intercettazioni illuminanti. Ad esempio quella che riguarda il direttore sportivo del club bianconero, Federico Cherubini e il dirigente contabile della Juve, Stefano Bertola. I due si incontrano a cena il 22 luglio 2021 e discutono di plusvalenze. Non sanno, ovviamente, di essere intercettati anche nel ristorante, a due passi dalla sede della Juventus. E’ l’unica intercettazione ambientale agli atti dell’inchiesta, spiega il Corriere della Sera. Ne scrivono anche Il Fatto Quotidiano e La Repubblica. Si parla anche di Fabio Paratici, che ha lasciato il club da qualche giorno. Cherubini dice:
«Tutte le plusvalenze sono artefatte nei valori: se torniamo a essere bravi le avremmo sane come facevamo un tempo. Io l’ho detto a Fabio: è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui mi rispondeva: “Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Ha avuto carta libera».
A questo punto interviene Bertola:
«La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Qui è peggio di Calciopoli. A Calciopoli ci sputavano merda addosso, qui ce la siamo creata noi».
In un’altra telefonata, citata da La Repubblica, Cherubini parla ancora di Paratici:
«Con Fabio non si poteva ragionare. Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera».