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Le famiglie delle ginnaste scrivono a Malagò: «Preoccupa il richiamo alla durezza degli allenamenti»

Su La Repubblica il comunicato di Change The Game: «Il Coni allontani quanti hanno permesso che la violenza fosse messa a sistema sulla pelle di bambine innocenti» . 

Le famiglie delle ginnaste scrivono a Malagò: «Preoccupa il richiamo alla durezza degli allenamenti»
Roma 12/10/2016 - Presentazione del piano 'Sport e Periferia / foto Insidefoto/Image nella foto: Giovanni Malago' ONLY ITALY

Change The Game, associazione di volontariato che difende atlete e atleti dagli abusi, risponde per conto del gruppo Genitori di Ginnaste all’intervista rilasciata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, a La Repubblica. Il gruppo Genitori di Ginnaste comprende più di 3500 famiglie di atlete iscritte alle discipline della Federginnastica.

Ieri Malagò aveva dichiarato, tra le altre cose, di essere rimasto molto colpito dalle denunce delle ginnaste, ma aveva anche aggiunto che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ma la frase che forse – e giustamente – ha fatto arrabbiare di più le famiglie è stata quella con cui il presidente del Coni sembra avallare la durezza di alcune misure nella ginnastica. Come il controllo ossessivo del peso, il rigore.

«Sono rimasto molto colpito, ovviamente. Dopodiché occorre anche pensare che stiamo parlando di un movimento che ha 150 mila iscritti e 500 mila praticanti, per altro in grandissima maggioranza bambine. Bisogna capire, una volta accertati i casi — perché, ricordiamolo, ancora nessun giudice si è espresso — la reale dimensione del fenomeno. La ginnastica più di altri sport ha nella questione del peso, uno dei suoi aspetti cruciali. Un certo grado di rigore e di “durezza” è inevitabile. Diverso è quando si passa la linea e dal rigore si sconfina nella violenza, nell’umiliazione, nella vessazione. Però ripeto, tutto questo deve ancora essere accertato».

Nel commentare il ritiro di Alice Taglietti, poi, Malagò aveva detto:

«Ogni tanto qualcuno fa fatica a reggere stress, succede in ogni sport».

Le famiglie delle atlete gli rispondono con il comunicato di Change The Game, oggi su La Repubblica.

«La sua risposta, gradita perché dimostra che non intende abbandonare le ragazze che con coraggio e dolore hanno deciso di denunciare gli abusi subiti, non soddisfa. Preoccupa il richiamo alla ‘durezza’ quale ingrediente necessario di un corretto allenamento. Chiediamo al Coni di cambiare il sistema attraverso l’accertamento delle responsabilità e
l’allontanamento definitivo di quanti hanno permesso che la violenza fosse messa a sistema sulla pelle di bambine innocenti» .

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