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La resa della Germania sulla fascia: «Non facciamo più niente, ora dobbiamo pensare solo a qualificarci»

Il retroscena lo racconta Evelina Christillin a Radio anch’io sport: le polemiche sui diritti civili sono ormai considerate uno spreco di energie

La resa della Germania sulla fascia: «Non facciamo più niente, ora dobbiamo pensare solo a qualificarci»
An assistant referee checks on the the captain-s armband on Germany's goalkeeper #01 Manuel Neuer ahead of the Qatar 2022 World Cup Group E football match between Germany and Japan at the Khalifa International Stadium in Doha on November 23, 2022. (Photo by INA FASSBENDER / AFP)

“Ieri ho sentito un amico della federazione tedesca, e prima della partita con la Spagna mi ha detto ‘stasera non faremo proprio niente perché quello che ci importa adesso è cercare di andare avanti’ “. Evelina Christillin anche un po’ involontariamente racconta un piccolo retroscena a Radio anch’io sport, su Radio Uno. La consigliera della Fifa rende alla perfezione questa spaccatura tra calcio giocato, agonismo, e la polemiche per la pavidità delle nazionali nella lotta alla Fifa per la difesa dei diritti umani. Come se spendersi per la causa sociale, indossando o meno una fascia, venga considerata alla fine una perdita di concentrazione, e uno spreco di energie. Non per altro in Germania da giorni i media attaccano la propria nazionale, con toni e giudizi pesantissimi.

Christillin dice anche che “la Fifa del 2010 non esiste più. E’ stata spazzata via dalle inchieste. C’è molto da migliorare, è chiaro. Perché andare là? Guardate anche le assegnazioni delle ultime Olimpiadi, sono state assegnate a Paesi non proprio in testa alle classifiche del rispetto dei diritti civili. Bisogna anche convivere in un Paese che ha le sue regole e la sua cultura millenaria, sbagliata o giusta che sia per i criteri occidentali. Bisogna anche mettersi nella loro testa. Si parla molto della fascia One Love, però qualcosa si è cercato di fare dal 2017 in poi, con la nuova Fifa nata nel 2016 col Congresso in Messico. La terribile legge sul lavoro è stata cancellata, qualche cosa è stato fatto. Non è tutto negativo”.

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