ilNapolista

La Gazzetta non sta più nella carta: la Juve vince 1-0 a Verona ed è subito sei pagine

Quasi un numero monografico, istantanea rivalutazione di Allegri fino a ieri un vecchiaccio superato. Roba da fare invidia a Tuttosport

La Gazzetta non sta più nella carta: la Juve vince 1-0 a Verona ed è subito sei pagine

“Arriva la Juve”. In prima pagina. Poi “Adesso c’è anche la Juve”, spalmato su pagina 2 e 3, su tutte le colonne disponibili e anche di più. Non bastasse, ecco “Signora, così si sta Allegri” su pagina 4 e un pezzettino della 5. Il lettore inconsapevole (un animale mitologico che apprende le notizie del mondo solo dai giornali in edicola)  sfoglia la Gazzetta dello Sport e giustamente sobbalza: Che cosa diamine è successo? E’ successo che la Juve ha battuto il Verona. Uno a zero. “Con sofferenza”, scrivono quei reazionari del Corriere dello Sport.

Ma la Gazzetta non sta più nella carta. Tratteneva il giubilo nelle rotative da chissà quanto. E’ un’esplosione pliniana, dovuta ufficialmente alle cinque le vittorie di fila dei bianconeri. “Continua la rimonta”, si legge qui e lì. “La Juve è lassù”, e chissà “dopo il Mondiale può essere l’anti Napoli”.

Ricordiamo che lo stesso sprovveduto lettore qualche settimana fa, dopo che il Napoli fece fuori la Roma all’Olimpico inaugurando la fuga, dovette rintracciarne la notizia a pagina 14 (quattordici) della stessa Gazzetta, dopo un florilegio di Milan-Inter-Cairo-commenti-barruffe da stadio.

Roba quasi da far invidia a Tuttosport che però gioca un altro campionato editoriale. Non peraltro il quotidiano torinese oggi dedica all’impresa con il Verona le prime 8 pagine. Ma restiamo al rosa sbiadito in bianconero, per una volta che può sfogarsi con un’edizione al limite del monografico. La composizione delle foto è ovviamente resa a festa: esultano tutti, chi ha segnato e chi no, Di Maria sorride lanciando lo sguardo sereno a mezz’aria, verso un orizzonte finalmente più limpido. C’è il gruppo chiuso a capannello, a dimostrare l’unità di intenti, la solidità ritrovata. E se stento c’è stato – l’1-0 al Verona- va ricondotto apologeticamente al “corto muso”. Ve lo ricordate il “corto muso”? Torna di moda, dopo settimane a scartavetrare la vetustà di Allegri, l’ignoranza del suo calcio antistorico. Il giornalismo basculante digerisce tutto. E quindi, ora che il Verona è sconfitto… si-può-fare! (dovete urlarlo come in Frankenstein Junior). Corto muso, signori.

Fa il paio con l’altro tormentone che arriva a riga 6 del pezzo principale: “Vincere è l’unica cosa che conta”. Fa niente che l’avversario – la Gazzetta lo scrive, per onestà – sia alla nona sconfitta di fila e non faccia un punto da due mesi. Sebastiano Vernazza chiude il suo pezzo con un atto di contrito realismo: “Il Napoli sembra appartenere ad un’altra galassia, oggi ci sembra lunare pronosticare una Juve in area scudetto. Ma tra qualche mese conosceremo la verità”.

Intanto perché rovinare questo sabato del villaggio pure se è ancora venerdì? “Adesso” c’è la Juve. Del doman non v’è certezza, è friabile, si gioca con la Lazio di Sarri. Tocca giocarsi i titoli buoni, tutti e subito.

 

ilnapolista © riproduzione riservata