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Solo gli incompetenti di ieri considerano il Napoli di oggi un miracolo

È tutto un “ohh” di meraviglia da parte di tifosotti e media nazionali che non avevano capito niente e nulla sanno della parola programmazione

Solo gli incompetenti di ieri considerano il Napoli di oggi un miracolo
Db Napoli 26/01/2020 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli

Un Napoli quasi banale

Quello che può sembrare un miracolo, non lo è.

Quello che potrebbe meravigliare, non meraviglia.

Per chi è in grado di decrittare processi complessi, ed implementarli con il ragionamento, questo Napoli appare quasi banale.

L’incompetenza, della piazza partenopea e della stampa (cittadina e nazionale), fa vivere con gioia e stupore un qualcosa che è stato programmato con precisione geometrica dal Billy Beane della Val d’Elsa. Avallato in piena consapevolezza da ADL.

Le squadre competitive non sono fiaschi che si abboffano.

Si è mai visto un cinema con lo stesso film in programmazione per nove anni? Non esiste al mondo.

Il Napoli si è irrobustito dopo aver tagliato i rami secchi. Capace di essere credibile anche in Champions.

Il bellissimo Napoli di Spalletti fa levare gli “oh” di meraviglia del San Paolo e degli stadi che lo ospitano.

Trovare oggi a Napoli fan di Paulo Dybala è impossibile.

Nel calcio non è possibile improvvisare nulla.

Non è un caso che il Napoli prenda Kvara.

Bollato a giugno dalla stampa e dai tifosi più educati come bidone.

Adesso è importante non metterlo sul presepe a Natale.

Ci auguriamo che non venga sporcato con i riti posticci e fetenti della tifoseria, che ama chiamarli “napoletanità”.

Non è un caso che arrivi Kim, che non ha bisogno del bonus psicologo.

Il Napoli attuale è anni luce avanti rispetto al primo Napoli di Spalletti.

Il terzo posto è stato quello si un piccolo miracolo.

Arrivato grazie alle ingegnose alchimie di Spalletti con una rosa sfibrata da due anni di guerra interna: ”Qvalhosa s’e messo a posto”.

Finalmente è tornato anche l’entusiasmo. Bastava cambiare interpreti.

Nei campionati precedenti la mancanza di entusiasmo ed afflato tra squadra e pubblico era palpabile.

La vulgata attribuiva responsabilità di ADL. Con tutto il campionario dello stupidario di motivazioni a corollario.

L’entusiasmo per il Napoli è tornato con la gioventù, con la fresca sfrontatezza, con gli occhi pieni di sogni, con parole che, ad ogni sillaba, sembrano portare dove non ci immaginiamo.

Gioiamo grazie anche ad una solidità che non abbiamo mai avuto in passato.

Certamente il Napoli del 17 ottobre è in “over perform”, non sappiamo se durerà, e fino a quando.

Con buona pace della tifoseria che al primo pareggio tornerà a bearsi delle proprie idee e del proprio “composto” disappunto.

Ci saranno tanti imprevisti.

Ci saranno tanti problemi.

Ma è tutto un altro vivere se ad affrontarli ci sono occhi con il futuro dentro.

Godiamoci il viaggio.

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