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La Juventus sembra una squadra del secolo scorso

FALLI DA DIETRO – Quando prende palla, Leao trasforma la partita in un film di Tarantino. Del Napoli in tv si parla a notte fonda

La Juventus sembra una squadra del secolo scorso
Mg Milano 08/10/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Leonardo Bonucci

La Juventus cade a pezzi, Osimhen si preoccupa

Si riparte dalle notti europee.

I Suninter, dopo la vittoria sul Barca sbarcano a Reggio per una gara fondamentale per il futuro di Inzaghi.

Occorre una sterzata.

Il mister dà ascolto alla piazza e sceglie Onana lasciando a Handa la panchina.
E da quella posizione Samir di Lubiana sfodera sorprendentemente la sua migliore prestazione dell’anno.

Grande discorso da capitano negli spogliatoi.
Sempre in piedi dalla panca a incitare i compagni.

La partita lenta e a tratti stucchevole.

La vince il Polifemo bosniaco.
Pure lui era partito lento, impreciso, stucco. E aveva con la sua indolenza ingolfato spesso la manovra, piuttosto che supportarla.

Aveva lisciato anche clamorosamente un pallone piuttosto appetitoso dal dischetto del rigore.

Poi gli arriva la palla buona su angolo, e allora finalmente segna, con un po’ di fortuna, il suo centesimo goal in Serie A.

Nella ripresa, nel momento peggiore dell’Inter, troverà anche l’inzuccata per il nuovo vantaggio e per la corroborante vittoria nerazzurra.
Poi Edin li porta tutti a cena a festeggiare i cento gol.

A San Siro i Diavoli devono scuotersi dopo le tre sberle dello Stamford Bridge.
Per fortuna ad attenderli c’è la scalcagnata Vecchia di Acciughina, che di questi tempi appare Vecchissima.

Una squadra proveniente da un altro secolo. Una squadra nervosa, sfiduciata, male allenata, senza idee, fisicamente a pezzi.

Il solito stantio pane raffermo fatto di attese e ripartenze, totalmente inefficace.

Crepe ovunque, in ogni settore del campo.
Soprattutto lì dietro certificate dal disfacimento di Bonucci, ormai una grottesca imitazione del difensore che fu.

I Diavoli hanno un gioco leggero e consapevole.
I Diavoli hanno fiato, coraggio, cinismo.
I Diavoli giocano col sole in fronte.

Poi c’è lui.
Il ragazzo che sorride. Il portoghese d’Angola.
Rafael Alexandre da Conceição Leao.
Con lui è tutto più facile.

Prende palla, e trasforma la partita in un film di Tarantino.
Fiato sospeso e occhi sgranati a vedere cosa succede. Prima o poi tira fuori la Colt e li fa secchi tutti.

Altra categoria.

“Noi ci risolleviamo sempre”. Commenta soddisfatto John Malkovich.

Ma la notizia del giorno forse è la seguente.
Battere la Juve non è più un evento.

Lo spettacolo più bello è al Dacia.
In partenza partita bloccata e poche occasioni.
Il gioco aggressivo e visionario del Gasp d’antan è davvero scomparso.
Anni a irridere e perculare i catenacciari.
Eccolo qui il nuovo Gasp.
Lancio di 50 metri di Koopmeiners che rasenta lo stato dell’arte.

Poi Muriel accende la luce ed è magia pura.
Dalla sinistra imbuca un pallone rasoterra, alla De Bruyne, che attraversa l’area piccola.
Lookman sbuca alle spalle di Ebosse e va in gol per il vantaggio bergamasco.

Ciò che avviene dopo è la dimostrazione della soglia di intelligenza e perspicacia che l’Aia usa nel reclutamento della classe arbitrale.

Ademola festeggia facendo il gesto del cannocchiale, richiamando il suo cognome in evidente autoironia.

L’arbitro è il fratello scemo di Jack La Cayenne (ricordate il comico anni 60 che ingoiava la tazzina di caffè?).

Non può arrivarci. E lo ammonisce credendo che lo stesse prendendo in giro. Siamo messi così.

Muriel-magia porterà su rigore a due il vantaggio Dea.

E quando i tre punti sembrano già sulla strada di Bergamo, ecco il risveglio dei friulani.

Un piacere vederli giocare e divertirsi.
La partita di San Siro al confronto è da oratorio.
Questo è il calcio.

Dio-lo-fece azzecca una punizione delle sue.
Poi incorna Perez su invito del solito Pereira.
Ennesima rimonta stagionale e punto d’oro visto l’andamento del match.
Anzi all’ultimo secondo, Arslan sfiora anche un clamoroso ribaltone.

All’ultimo secondo o quasi Dia regala ai granata di Salerno una fondamentale vittoria sui Giulietti scaligeri.
Dopo una gara soffertissima.
Ma, in fondo, se non c’è sofferenza che Salernitana è?

Gioca il più bel calcio d’Europa.
Lo dice la stampa di mezzo mondo.

È la squadra più ammirata d’Europa.
Lo testimoniano i commenti dei più autorevoli esperti di calcio internazionale.

Sei gol ad Amsterdam rappresentano una grande impresa. Forse una delle più significative ottenute negli ultimi anni dalle squadre italiane a livello europeo.
Una grande impresa degna di tutte le prime pagine.

Non è così in Italia.

Jacopo Volpi apre il programma Rai “A tutto calcio” con una circostanziata e molto professionale sintesi del comportamento delle squadre italiane nelle varie coppe europee.

Le cita tutte, Volpi. Una per una.

Anche la vittoria viola contro una ignota squadretta scozzese.

Ma trascura il trionfo azzurro contro i Lancieri.
Niente. Proprio niente di niente.
Il Napoli per la Rai, televisione di stato, non ha giocato.

Per molti tifosi quel 6-1 al Cruijff Amsterdam Arena deve essere stato un sogno.

È l’informazione italiana, bellezza!

Per carità, niente vittimismi.
Si può sbagliare una volta tanto. Si sopravvive.

Ed eccoci allo Zini.

Manco il fischio d’inizio e subito trema la traversa alla sventola del kosovaro.

Poi Alvini si organizza a dovere.
Afena-Gyan a schermare Charlie Brown. Il gigante Meitè su Zambo. E il centrocampo azzurro soffre come non mai.

Più di un azzurro sembra ancora imbambolato come dinanzi alle vetrine dei Coffee Shop di Dam Square, e non sembra avere nessuna intenzione di distrarsi.
È la partita sporca. Una partita Complicata.

I violinisti sono tutti dietro la linea della palla, pronti a sfruttare il contropiede.

Il Napoli è un brutto Napoli. Sbaglia. A volte sbadiglia. Subisce.

Poi cambia pelle e si rialza.

Entra il Cholito.
Decide il Cholito. Che replica il gol di San Siro su invito del Barilotto lusitano.

Già sento il commento preoccupato a mezza bocca di Osi.
“E mo’ quando cavolo gioco io?”

Poi sarà anche goleada.
Per un risultato un po’ bugiardo.
Ma il cinismo è ingrediente delle grandi.
E questo è un Napoli grande.

La Domenica Sportiva parte con uno stucchevole special di un’ora intera dedicato a Falcao. Va’ a capire.

Del Napoli capolista la Rai comincia a parlare alle 23,45.
Stesso orario scelto da Caressa su Sky.
Buonanotte.

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