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Giuntoli: «Per anni siamo stati sottovalutati, invece il calcio lo sappiamo pensare e fare»

A Sky Sport: «Mi piace quando si dice che il Napoli ha fame e ambizione. Qui sto benissimo, sono molto legato a De Laurentiis, che bisogna ringraziare».

Giuntoli: «Per anni siamo stati sottovalutati, invece il calcio lo sappiamo pensare e fare»
Db Milano 18/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fabrizio Giuntoli

Nel prepartita di Napoli-Ajax, ai microfoni di Sky Sport il direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli.

Come ci si sente ad essere l’immagine più bella del calcio italiano in Europa?

«Siamo molto orgogliosi perché per tanti anni siamo stati sottovalutati e invece il calcio lo sappiamo fare, pensare e attuare. Le risorse degli ultimi anni sono quelle che sono, ma sono convinto che ne verremo fuori alla grande. E’ una serata importante perché ci permetterebbe di qualificarci in anticipo e poi di gestire le forze. Sarà una partita difficile, loro la scorsa volta loro non erano al 100%, dovremo stare attenti».

Senza Osimhen non avete sofferto come l’anno scorso. Giuntoli:

«Ovviamente cerchiamo sempre di migliorare, a volte ce l’abbiamo fatta altre meno, il campo dice questo. Il nostro intento era quello di dare al mister alternative con caratteristiche diverse, in modo che tutti potessero giocare con tutti».

Si sarà reso conto di essere diventato il vero uomo mercato del Napoli. Ci sono altri club sulle sue tracce.

«Sto benissimo al Napoli, ho ancora due anni di contratto, sono molto legato a De Laurentiis grazie al quale abbiamo potuto creare qualcosa di carino, onestamente non ci sto pensando».

Qual è il complimento al Napoli che le ha fatto più piacere?

«Fame e ambizione».

Comprate i giocatori e se non vano subito bene li aspettate e date modo lor di mostrare le loro qualità, li fate crescere, non li bocciate subito, come con Lobotka.

«Cerchiamo di fare poche operazioni ma mirate, molte volte si sottovaluta il fatto che in Italia c0è molto tatticismo e chi viene dall’estero ha bisogno di un po’ di tempo, ma se crediamo in quello che facciamo non è difficile aspettare»

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