In conferenza: «Il modo di stare in campo è maturato rispetto all’anno scorso. Simeone meriterebbe di giocare di più, ma è la nostra soluzione per ribaltare le partite»
L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa dopo il match di campionato contro la Cremonese di Massimiliano Alvini.
«È stata una partita complicata soprattuto perché la Cremonese gioca un buon calcio. Ha fatto un buonissimo risultato a Lecce. Si dà per scontata la classifica, per quella della Cremonese non è veritiera e da qui viene fuori la complicazione della partita di oggi. Quando hanno pareggiato ci hanno reso la partita difficile perché non siamo stati bravi a tenerla sulle nostre caratteristiche»
Prima prova di mentalità
«È giusto dire che ce la siamo guadagnata meritatamente e attraverso uno scorrimento che non assomiglia alle nostre qualità. I giocatori ci hanno messo mano da squadra matura per portare avanti il risultato e bisogna fare i complimenti alla squadra forse più di altre volte perché la Cremonese si chiudeva bene. Il terzo gol lo ha fatto Lozano e va dato a Lozano, ma lo ha fatto fare Kvara. Quello che ha fatto con Lozano, gli verrà restituito»
Su Simeone
«Ci sono tanti ragazzi che si sono fatti trovare pronti nelle occasioni che hanno avuto, anche Olivera oggi. È una qualità del gruppo di quest’anno, essere a disposizione per sfruttare i minuti che ti vengono messi davanti per giocare. Simeone probabilmente per nazionalità e caratteristiche individuali, riesce subito a trasferire nel giocato la garra che ha e forse viene anche un po’ penalizzato perché se io faccio al contrario oggi mi ritrovo Simeone che ha giocato 70 minuti e non ha quella forza. Se c’è da ribaltare una situazione, una cosa è entrare con la sua foga agonistica e fresco come fa lui, un’altra è continuare a giocare dopo 70 minuti. È vero che merita di giocare anche di più ma è una scelta per trovare equilibrio e per andare a fare gol anche in momenti complicati come quello di stasera»
«Abbiamo dimostrato di essere bravi a giocare sui ritmi internazionali e invece ci adattiamo ai ritmi italiani. Dobbiamo essere noi a determinare il ritmo e dobbiamo portarlo lì dove noi siamo più bravi a mettere in campo il nostro campo»
Differenza rispetto allo scorso anno
«Vedo che delle cose ci riescono differentemente, delle vittorie, delle giocate, il modo di stare in campo è maturato confronto all’anno scorso. Poi abbiamo giocato sui campi difficilissimi, non è scontato portarle a casa tutte le partite. Dobbiamo forzatamente andare a migliorare su quelle cose che sono facili da riconoscere. A volte ti alzi al mattino ed hai il viso adatto per affrontare la giornata, a volte non ce l’hai e allora ti trucchi un po’ e riesci ad andare ad affrontare la giornata»
Commentare Alvini sul “mezzo rigore”
«Per me è rigore, se si vuole andare a fare il giochino, vi faccio vedere lo stinco di Mario Rui per l’entrata. Il rigore è rigore e a Kvara hanno messo le mani addosso per tutta la partita, lui dice anche di aver subito qualche comportamento che non si fa, forse perché deve ancora entrare in confidenza con il nostro calcio e il nostro modo di comportarsi in campo. Poi la partita è scorsa su dei binari corretti, ma all’inizio c’erano continue perdite di tempo, situazioni che il calcio moderno ha superato. Ad Alvini auguro tutto il meglio, lo aspetto a Napoli che gli faccio anche un regalo».