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Simeone: «Per me è un onore essere qui, il mio unico obiettivo in questo mercato era il Napoli»

In conferenza: «Ho sempre voluto una piazza come questa, vivrò ogni giorno con la passione di voler dimostrare come sono fatti gli argentini»

Simeone: «Per me è un onore essere qui, il mio unico obiettivo in questo mercato era il Napoli»
Dall'account Twitter del Napoli

Il Napoli presenta Giovanni Simeone in conferenza stampa a Castel Volturno. Il Cholito è uno degli ultimi acquisti della campagna estiva di mercato del club di De Laurentiis.

Per un argentino come te cosa vuol dire arrivare a Napoli?

«Per me è un onore e una bella responsabilità sapere che ci sono stati tanti argentini. Sono molto contento di essere qua, ho sempre voluto una piazza come questa, è unico per me e lo vivrò ogni giorno con la passione di voler dimostrare come sono fatti gli argentini».

Cosa gli ha detto papà Diego Simeone dell’arrivo a Napoli.

«Il mio papà mi ha mandato un messaggio molto bello. La prima cosa che mi ha detto è che tutti gli argentini, da piccoli, guardavano il Napoli di Maradona. Accendevano la tv e guardavano le partite del Napoli. Ogni calciatore giovane in Argentina aveva il sogno di giocare nel Napoli di Maradona, quindi per me è una cosa bellissima sentire il mio papà che mi dice questo. Essere qua è un sogno»

Al sorteggio di Champions vuoi incontrare tuo padre?

«Non è importante, dobbiamo solo aspettare di vedere chi ci capita».

«Penso di avere la personalità per una piazza così, mi sono sempre rialzato dopo i momenti più difficili, ho imparato tanto, in Italia, ho fatto esperienza, sono cresciuto, cercherò ogni giorno di migliorarmi. Stare qui è molto importante».

Tanti ti ricordano per la famosa Fiorentina-Napoli, devi uno scudetto alla città?

«Ho sempre dato tutto, continuerò a farlo, lotterò per i miei compagni, cercherò di farlo anche qua, dimostrerò di essere pronto».

«In questo mercato avevo in mente solo di venire qui, le proposte delle altre squadre non erano per me così interessanti, il mio obiettivo era solo il Napoli»

Dove puoi giocare?

«Lo deciderà il mister, cercherò di mettermi a disposizione, sarà lui a dire cosa vede meglio per la squadra».

Cosa ti sembra del Napoli?

«Una delle prime cose che mi hanno chiesto in famiglia. Sono molto bravi (ride, ndr), tante volte penso quando vanno a pressare penso che la perdano, ma non succede! Devo capire le dinamiche degli allenamenti, dei compagni e il modulo, per me è importante iniziare ad avere questa dinamica, sono ad una sola settimana di allenamento, sono bravi».

Un aggettivo per il Napoli?

«Hanno molta qualità».

Il Napoli è molto cambiato, una cosa a tuo favore?

«Quando sono arrivato avevo solo voglia di allenarmi con la squadra, si sta creando la giusta atmosfera, abbiamo vinto due partite e questo aiuta anche ad avere una tifoseria come questa, che è calda, sempre come è stato ieri in amichevole, è importante. Penso che è positivo, c’è tanta voglia di far bene e dimostrare».

Quanto ha influito Spalletti nella tua scelta?

«Ho avuto tantissime altre offerte, so che qui con Osimhen e la squadra posso fare bene, sono convinto, questo mi basta. Volevo solo venire qua, non avevo altri interessi».

Speri in una convocazione al Mondiale?

«C’è sempre il desiderio, ma ora penso solo a far bene al Napoli. Se mi concentro a fare bene qui e a giocare bene sicuramente avrò questa possibilità».

Come sogni il tuo primo gol col Napoli? Obiettivo personale stagionale?

«Non è un sogno, è già una realtà stare qua. Fare un gol con la maglia del Napoli è una delle cose che più voglio in questo momento, ma so che sono qui da una settimana e devo adattarmi. Sarò pronto quando giocherò. Il mio obiettivo personale? Sono a disposizione sempre della squadra, in qualsiasi momento, voglio essere pronto per qualsiasi cosa, lo sono, per tutto l’anno».

Cosa significa la Champions per te?

«L’ho tatuata sulla pelle, è il mio obiettivo, essere in una squadra dove c’è anche la Champions è molto importante, voglio sempre di più, ora voglio giocare, fare gol e vincere, questa è la mia forma di essere, voler sempre di più».

A Napoli eri già stato? Cosa ti aspetti dalla vita qui?

«Ho scelto il Napoli perché è una piazza dove so di poter fare un salto di qualità forte. Mi piace la tifoseria calda, ogni volta che venivo in questo stadio c’era la gente che ti mangiava, la paura, vorrei pensare che avendo la maglia del Napoli la squadra avversaria pensi lo stesso. Qui per strada mi rispondono anche in argentino».

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