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Il Napoli esperto ne ha perse di partite, contro le piccole e non solo

Spezia, Empoli e tante altre. Sono andati via giocatori storici ma nessuno era Casemiro. Spalletti ha tutti gli occhi addosso, lui con questa rosa può divertirsi

Il Napoli esperto ne ha perse di partite, contro le piccole e non solo
Napoli 22/12/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Spezia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza Spezia fine gara

 

Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante

Ha colpito l’atteggiamento di ieri di Luciano Spalletti in conferenza stampa. Pompiere, persino troppo. A tanti tifosi è piaciuto. Ai tifosi piace il comportamento bunker, l’uno contro tutti, la difesa mourinhiana.

A noi è piaciuto meno. Anche perché ci sembra enfatizzato il ruolo dell’esperienza e il peso del Napoli passato. Lo diciamo sostenuto dai fatti. Senza voler tornare a quel Napoli-Verona che disgregò la tifoseria – quelle settimane furono un inferno, se ne parlò per un tempo infinito, alcuni dissero che non avrebbero più seguito il Napoli – rimaniamo allo scorso anno. E la squadra di esperienza è la squadra che ha perso in casa contro Spezia ed Empoli, che è venuta meno (come sempre) nel trittico topico contro Fiorentina, Roma ed Empoli. Insomma aver perso Insigne Mertens e Koulibaly (l’unico per cui la nostalgia è più comprensibile) oltre a Ospina e gli altri non è come aver perduto Casemiro che ha sul comodino cinque foto con cinque Champions diverse. C’è esperienza e esperienza. Questo Spalletti non può non saperlo.

Non è stato certamente casuale il riferimento di Spalletti alla schifosa (non ci sono altri termini) contestazione dello scorso anno all’esterno dell’hotel Caracciolo con lancio di uova e pietre.

«L’entusiasmo in città è che venite in hotel e ci venite a prendere fuori come è successo lo scorso anno».

Ha ragione da vendere il tecnico che teme il passaggio dall’entusiasmo alla contestazione anche feroce. Perché è una squadra nuova, non solo giovane. Anche perché essere giovane a nostro avviso non ha una connotazione negativa. Ma è una squadra che non si conosce, che va assemblata e che può commettere passi falsi. Come del resto ha sempre commesso il Napoli degli esperti. Andrebbe ricordato questo altrimenti sembra che prima nel Napoli ci fossero Modric, Kroos e Benzema. Non è così. C’erano giocatori forti che hanno dato tanto ma che hanno sistematicamente fallito tutti gli appuntamenti importanti.

È ovvio che adesso gli occhi saranno tutti puntati su Spalletti. De Laurentiis e Giuntoli gli hanno messo a disposizione una rosa importante, è innegabile. Se arrivasse pure Navas, il discorso dell’esperienza sarebbe più complesso da portare avanti (lui di foto con le Champions ne ha tre). È ovvio che sarà giudicato da quel che quel che il Napoli mostrerà sul campo. È una delle rose più complete della gestione De Laurentiis, se non la più completa. È il bello di qualsiasi lavoro confrontarsi con nuove avventure. L’importante è essere messi nelle condizioni ideali. E ci pare che Spalletti non possa lamentarsi. Il calcio lo conosce e lo insegna come pochi altri. Potrà divertirsi anche lui, senza voltarsi troppe volte indietro.

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