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Dazn è una piattaforma di bondage: paghiamo per farci trattare male, in fondo un po’ ci piace

Intanto è in corso una paradossale trattativa istituzionale per farci riconoscere la mancetta di 8 euro per sgonfiare tutto, come l’anno scorso

Dazn è una piattaforma di bondage: paghiamo per farci trattare male, in fondo un po’ ci piace

L’epifania arriva a Ferragosto. Ecco cos’era che ci eravamo appuntati col magnete sul frigo l’anno scorso: “Dazndimerda”, avevi scritto prima che il cane fuggisse col pizzino salva-bile. “Non regalerò mai più i miei soldi a Dazn”. Ora che fa caldo uguale, e i soldi a Dazn glieli hai già bonificati, controlli il tramonto irridente all’orizzonte, bellissimo, che ti sfotte: non funziona eh? Cretino, invece di goderti la villeggiatura te ne stai lì a smadonnare davanti a una tv che ti rimbalza”. Si è inceppata, la partita non si vede. Solita trafila: sfogo social, male parole, solidarietà del dirimpettaio d’ombrellone, “vergogna”, “dovete chiudere!”. È un deja-vu, ma ci teniamo intatto l’effetto sorpresa della scorsa estate. È rincuorante, fa tanto tradizione.

In verità Dazn ci aveva avvisato con una stagione di disservizi. Ma noi imperterriti. Ci aveva pure intestato parte della colpa (il senso di colpa, il vero propulsore unico dell’italiano medio) cazziandoci per lo stato pietoso della nostra infrastruttura, delle nostre ridicole conoscenze digitali. Poveri e ignoranti. E infine aveva rilanciato: quest’anno se volete smezzarvi l’abbonamento si paga di più, miei cari. O v’attaccate. Ci siamo attaccati. Consapevoli ancorché renitenti. Dazn, così, è un servizio di bondage. Noi, zitti sotto, loro possono pure muoversi come il Savonarola di Troisi e Benigni. Ora si scusano “profondamente”, è cambiata la policy aziendale evidentemente.

Il tutto – anche questo già visto e dimenticato – si sgonfierà quando arriveranno i rimborsi da 7,49 euro. Puf. La mancetta calmierante, magari anche un refolo di prime brezze settembrine, il fresco. Ma attenzione, anche quello spicciolame va guadagnato, sudato.

In questa fase di “trattativa” istituzionale (con la campagna elettorale che s’affanna a rincorrere l’ultimo hashtag per mendicare il voto di protesta), il Garante per le Comunicazioni (l’AgCom) ha scritto una lettera a Dazn per chiedere – per piacere – forme di rimborso “semplificate” per gli utenti colpiti dai disservizi. La Lega, che a Dazn ha ceduto i diritti del suo prodotto fottendosene del discredito derivante, chiede – sempre se non disturba eccessivamente – il rimborso di tutti gli abbonati al pacchetto calcio. Scrive Repubblica che “Dazn” ci sta pensando. Che è “disponibile”. Quanta benevolenza.

Secondo le regole già esistenti per il rimborso il povero abbonato a Dazn deve produrre una richiesta quasi concorsuale. Per esempio è tenuto ad “accludere le condizioni contrattuali di fornitura del servizio di connettività incluso, ove disponibile, la banda minima garantita”. Per 7,49 euro…

L’italiano accetta di pagare dai 30 ai 40 euro al mese per ottenere un servizio non garantito, con il disguido eventualmente risarcito a cottimo. Perché evidentemente non hanno valore commerciale il tempo, lo stress, l’occasione perduta di godere in diretta d’un evento irreplicabile. Non funziona, e che sarà mai? Tieni 8 euro, comprati una cosa al bar, ciccio. Manca il buffetto sulla guancia.

Quest’anno c’è pure il trabocchetto addizionale: per la modica cifra di ulteriori 5 euro (sempre che tu sia già abbonato a Sky, altrimenti – di nuovo – t’attacchi) hai la possibilità di passare Dazn dal tremolante web al satellite, com’era una volta. In pratica Sky è un’assicurazione. Dazn ti vende la possibilità, l’eventualità, di vederti la Serie A. Se vuoi la certezza, tocca dare anche una gratifica a Sky.

Il grado di sopportazione del cliente-cuckold sta molto alla sensibilità personale. Ma raccontarci, come facciamo con sprezzo del ridicolo, di aver sottoscritto l’abbonamento “nella speranza” che Dazn non replicasse le sconcezze tecniche dello scorso anno è controproducente: ribadiamo lo stato di pruriginosa sottomissione. Nei 30 euro non era nemmeno inclusa la safeword, come se ne esce?

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