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Vanoni: «Mia madre mi criticava per i capelli, diceva che solo le puttane si tingono di rosso»

Al CorSera: «Di Gino Paoli diceva: come fai a essere innamorata di un uomo così cesso? La vecchiaia è bella se emerge il lato infantile, altrimenti è un inferno».

Vanoni: «Mia madre mi criticava per i capelli, diceva che solo le puttane si tingono di rosso»
Sanremo (Im) 06-10/02/2018 - 68° Festival di Sanremo / foto Pamela Rovaris/Image nella foto: Ornella Vanoni

Il Corriere della Sera intervista Ornella Vanoni. Si definisce spudorata.

«Mi definisco spudorata, perché giro in mutande, ma soprattutto sono sempre stata una donna libera di vivere, di volteggiare in aria per poi cadere: un’altalena. E una donna libera è quella che non ha bisogno di appoggiarsi al nome di un marito, può contare su sé stessa e basta».

Spesso, nella vita, si è innamorata di uomini non certo facoltosi.

«Nutrivo per loro un’attrazione fatale. Un uomo potente, ricco, non permette alla moglie o compagna di costruirsi una propria carriera, per- ché vuole una donna a fianco. Io mi sono innamorata di Gino Paoli quando non era ricco e mia madre mi diceva: come fai a essere innamorata di un uomo così cesso? Effettivamente non era bello, è migliorato invecchiando».

Una storia importante fu quella con Giorgio Strehler che la faceva cantare delle ballate mentre montavano le scene dei suoi spettacoli teatrali, tra un atto e l’altro. Le chiedono se sua madre era contenta della sua relazione con lui.

«Insomma… quando mi vedeva in scena, mi criticava per i riflessi rossi sui capelli, diceva che solo le puttane li tingono di quel colore».

Su Mina:

«Sempre amiche! Ha persino tentato di insegnarmi a giocare a poker, senza riuscirvi. Saper giocare a carte è questione genetica: mia madre era bravissima, mio padre non sapeva tenere le carte in mano e io ho preso da lui».

A settembre compirà 88 anni.

«Invecchiare è bello se emerge il proprio lato infantile, altrimenti la vecchiaia è un inferno».

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