A Sette parla Joyce Carol Oates, che all’attrice ha dedicato un libro: «Aveva abbandonato la scuola e si era sposata con un vicino per non tornare in orfanotrofio»
A 60 anni dalla morte di Marilyn Monroe, il settimanale del Corriere della Sera, Sette, intervista Joyce Carol Oates, la scrittrice americana che nel 1999 ha dedicato all’attrice un libro, Blonde, da cui è stato tratto un film che sarà in onda su Netflix a settembre. Vi racconta la balbuzie di cui soffriva da giovane Marilyn, le tante famiglie a cui fu data in adozione, gli amanti, gli aborti e i tentativi di suicidio.
«A colpirmi fu la scoperta, successiva, che lei aveva pochi dollari nel suo conto in banca, che non bastavano per un funerale dignitoso, così il suo corpo fu portato all’obitorio della contea di Los Angeles. Alla fine sarà l’ex marito Joe DiMaggio a pagare per il funerale e la lapide. Questo è rivelatore: l’immagine glamour di una donna è solo qualcosa che viene venduta al pubblico da cinici produttori e imprenditori, mentre la donna in sé viene sfruttata. Una vittima, nonostante la sua bellezza e talento. Perché “Marilyn Monroe” è morta così giovane? La donna che era dietro l’artista, Norma Jeane Baker, era disperata per la sua vita già all’età di 36 anni».
L’ispirazione del libro è venuta da una foto in cui Norma Jeane Baker è bruna e sconosciuta, come tante ragazze della grande provincia USA.
«Aveva solo 16 anni al tempo di quella foto. Era una ragazza che aveva abbandonato le scuole superiori e si era sposata da giovane, con un amico del vicinato, per evitare di essere rimandata in orfanotrofio fino all’età di 18 anni. In questa fotografia, Norma Jeane è carina ma non affascinante; ha i capelli castani, non biondo platino. È istruttivo vedere come “Marilyn Monroe” sia stata modellata su questa giovane ragazza americana volenterosa ma ingenua, per essere trasformata in un prodotto di consumo per gli studios di Hollywood».
Marilyn aveva la sindrome dell’impostore e cercava continue conferme negli uomini. Chi l’ha amata o aiutata ad amarsi di più?
«I suoi mariti l’amavano molto, questo è fuori dubbio. Ma il suo bisogno di attenzione e le sue continue ansie mettevano a dura prova ogni relazione».