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Cairo: «Il calcio italiano va ripensato, così com’è non è più sostenibile»

Il presidente del Torino: «Non è facile trovare mecenati che spendono 100 milioni l’anno per coprire le perdite. È illogico, bisogna puntare sui giovani»

Cairo: «Il calcio italiano va ripensato, così com’è non è più sostenibile»
Torino 12/02/2022 - campionato di calcio serie A / Torino-Venezia / foto Image Sport nella foto: Urbano Cairo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa dal Festival dello Sport.

“Il calcio italiano va ripensato, siamo arrivati a un livello esagerato. Già prima del Covid i conti non andavano bene, oggi ancora di più. Ripensiamo a quando il calcio italiano valeva 900 milioni di euro di diritti televisivi: secondi solo dietro l’Inghilterra. Tutti gli altri, dalla Spagna alla Germania, erano dietro. Non siamo riusciti a capire cosa andava fatto per diffondere il calcio italiano nel mondo. Cosa che invece ha fatto la Spagna”.

Cairo continua:

“Rispetto al calcio inglese e spagnolo, l’Italia ha un livello di fatturato inferiore che non permette di fare investimenti. Non è facile oggi trovare mecenati che spendono 100 milioni di euro all’anno per coprire le perdite. È una cosa illogica. Mancandoci le risorse, bisogna invertire la rotta puntando moltissimo sui giovani, costruendo delle academy per la formazione dei calciatori. Bisogna riflettere molto sul futuro del calcio. Così com’è il calcio non è più sostenibile”.

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