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Gene Gnocchi: andai al Reggiolo dopo una lunga trattativa, volevo un maiale (non lo ottenni)

A Sportweek. «Non mi sorprende che fossi l’idolo di Ancelotti, ero considerato il Rivera della Bassa per il tocco felpato e la visione di gioco. Già allora si parlava di lui»

Gene Gnocchi: andai al Reggiolo dopo una lunga trattativa, volevo un maiale (non lo ottenni)

Carlo Ancelotti aveva come idolo calcistico di gioventù Gene Gnocchi e su Sportweek lui ha raccontato parte della sua carriera calcistica, quando finì al Reggiolo.

La trattativa fu lunga e laboriosa perché il presidente del Reggiolo mi offriva 150mila lire al mese più 4 forme di Parmigiano Reggiano 24 mesi Vacche Rosse una tantum, mentre io volevo in più un maiale perché adoravo le costine. L’accordo non fu raggiunto perché il maiale, che aveva capito qualcosa, all’ultimo momento si tirò indietro. Dai e dai, alla fine approdai a Reggiolo.

Quindi non mi stupisce per niente che Ancelotti abbia detto che il suo idolo ero io perché a Reggiolo ero considerato il Rivera della Bassa, per il tocco felpato e la visione di gioco. E già quando giocavo sentivo parlare di questo Carlo Ancelotti, che era un grande talento. Lo andai a vedere in una partita degli juniores e mi accorsi subito che aveva una marcia in più. Forse pochi lo sanno ma Ancelotti nasce trequartista. A Reggiolo non giocò perché lo prese subito il Parma e lo schierò in quel ruolo.

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