ilNapolista

Ma che voleva dire Spalletti a fine partita? La bocca diceva una cosa, il suo volto un’altra

Tra un mea culpa e l’altro, «Cosa penso di quello accade? Prendo atto di quello che accade». «Sorprende il finale di questa partita qui, non se ne vedono molti»

Ma che voleva dire Spalletti a fine partita? La bocca diceva una cosa, il suo volto un’altra
Empoli 24/04/2022 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

È stato quantomeno singolare il post-partita di Luciano Spalletti. Ci vorrebbe un esperto di postura, di espressioni. Perché Spalletti si è reso protagonista di una vera e propria performance. La sua bocca diceva frasi, il suo volto, le sue smorfie, il suo corpo comunicavano tutt’altro. Quell’ «è responsabilità dell’allenatore» sbandierato, quasi urlato, è parso nascondere tutt’altro.

Sull’attenzione e la continuità, la responsabilità è dell’allenatore, se la squadra è questa qui la responsabilità è dell’allenatore.

Buttato lì, col sorriso sulle labbra, con un sorriso quasi ostentato. Sembrava il remake di Lippi dopo Reggina-Inter quando andò in sala stampa e disse: «Se fossi il presidente, oggi licenzierei l’allenatore dell’Inter» che era lui.

Lo abbiamo guardato e riguardato. E poiché noi non abbiamo apprezzato in toto l’allenatore Spalletti ma abbiamo profonda stima dell’uomo Spalletti, non possiamo non riportare le frasi che ci hanno maggiormente colpito.

Cosa penso di quello accade? Prendo atto di quello che accade. È chiaro che immaginarsi un finale del genere diventava difficile.

(a proposito dell’intensità di gioco dell’Empoli). Non mi sembrava neanche che fosse un livello insopportabile per giocatori che non hanno queste caratteristiche.

È stato riconosciuto da tutti che questa squadra avrebbe avuto le qualità per puntare allo scudetto, se il livello è questo qui non ci può essere così un divario senza essere chiamato in causa soprattutto io che ho questo ruolo qui.

Sorprende il finale di questa partita qui, non se ne vedono molti.

 

ilnapolista © riproduzione riservata