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El Paìs racconta «l’ultimo viaggio dell’Atalanta, il piccolo Liverpool lombardo»

“E’ finita la gioia contagiosa di una società gestita fino a poco tempo fa in maniera familiare. Ora i proprietari, un fondo americano, non parlano più il bergamasco”

El Paìs racconta «l’ultimo viaggio dell’Atalanta, il piccolo Liverpool lombardo»
Empoli 17/10/2021 - campionato di calcio serie A / Empoli-Atalanta / foto Image Sport nella foto: Giampiero Gasperini

“La tragedia è spesso più generosa di aggettivi che la commedia, soprattutto in un paese portato all’iperbole come l’Italia”. El Paìs racconta “l’ultimo viaggio dell’Atalanta alla fine di un ciclo”, che è un’immagine un po’ letteraria innescata dalla “caduta morale” dettata da Gasperini.

Il precipizio etico a cui si riferiva era la metà della classifica di Serie A”, scrive Daniel Verdù. Perché non ci sono più abituati a Bergamo, ed è effettivamente una vicenda sportiva capace di attrarre l’attenzione anche dei più importanti giornali internazionali: la portata dell’Atalanta, e di quel che rappresenta – il club di provincia che domina – in Europa è stata enorme.

“La gioia contagiosa dell’Atalanta, gestita fino a poco tempo fa in maniera familiare” non c’è più. “Ci sono stati dei cambiamenti: sul campo e negli uffici”. “I proprietari, un fondo americano, non parlano più il bergamasco per la prima volta nella storia. Nemmeno la maggior parte dei giocatori, che ha onorato una delle migliori accademie italiane”.

El Paìs descrive Gasperini come “padre del miracolo. Maestro delle panchine e un po’ complicato nel trattamento personale”, che “ha trasformato la piccola squadra da ricca provincia in una specie di Liverpool lombardo”.

Ora “il club è nelle mani di un fondo americano e dovrà iniziare un nuovo ciclo”. Magari con De Zerbi al posto di Gasp. “Ma De Zerbi è di Brescia, provincia che confina con Bergamo. E che, nelle questioni decisive dell’odio tra territori lombardi, non è cosa da poco”.

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