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Tommasi: «Razzismo? Non chiedete gesti simbolici ai giocatori, non sono preparati a pensare oltre»

L’ex presidente Aic a Repubblica: «I ragazzi vanno in campo perché giocano a calcio non per quello che pensano e che vorrebbero tenere per sé»

Tommasi: «Razzismo? Non chiedete gesti simbolici ai giocatori, non sono preparati a pensare oltre»

La Repubblica intervista Damiano Tommasi. Dopo essere stato presidente dell’Assocalciatori, adesso si candida a sindaco di Verona. Emanuela Audisio, che lo intervista, gli ricorda quanto ci ha messo il calcio italiano ad inginocchiarsi contro il razzismo, mentre adesso si è mobilitato subito per la guerra. I calciatori non escono proprio benissimo dalla sua risposta.

«Provare a capire il mondo con maturità e competenza è già difficile, figuriamoci per i calciatori che non vengono preparati a pensare oltre. Se è complicato caricare di altri valori una partita, lo è anche per chi la gioca. Chiedere ad altri gesti simbolici è semplice, ma i ragazzi vanno in campo perché giocano a calcio, non per quello che pensano e che forse vorrebbero tenere per sé. Ma quello che colpisce tutti credo sia che la guerra è diventata una realtà per generazioni che non l’avevano mai vissuta».

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