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Milei vuole privatizzare il calcio argentino, le squadre del popolo sono una balla (Faz)

I club potrebbero trasformarsi in società per azioni, una dichiarazione di guerra alla superiorità europea e ai giochi di potere della politica argentina

Milei vuole privatizzare il calcio argentino, le squadre del popolo sono una balla (Faz)
Argentina's President Javier Milei gestures while delivering his first policy speech to parliament during the inauguration of the 142nd ordinary session of Congress in Buenos Aires on March 1, 2024. Argentina's self-styled anarcho-capitalist President Javier Milei made his first policy speech to parliament on Friday, facing lawmakers he has described as "rats" and "traitors" for stalling his project of deregulation and budget cuts. (Photo by JUAN MABROMATA / AFP)

“Il principio del socialismo è la restrizione, il principio del capitalismo è la libertà. Ma l’invidioso antepone l’uguaglianza alla libertà. E i liberali davano priorità alla libertà rispetto all’uguaglianza”, scrive La Faz, raccontando dell’ultima rivoluzione di Javier Milei, l’ultraliberista populista : vuole “privatizzare il calcio argentino” in pratica dichiarando guerra ad un sistema stratificato di interessi che ha resto il calcio sudamericano le “giovanili” di quello europeo.

Su base volontaria – scrive il giornale tedesco – i club che lo desiderassero potrebbero trasformarsi in società per azioni. “Questa è troppa libertà e capitalismo per la sinistra argentina, che avverte la distruzione del patrimonio culturale argentino, il calcio. Ma non è così semplice, perché l’idea romantica che i club siano gestiti dai tifosi e dai soci stessi è ben lontana dalla realtà. Il calcio per club argentino, come tutti i campionati latinoamericani, è degenerato in un campo di allenamento per i principali club europei come Real Madrid, Manchester City e Paris Saint-Germain, almeno da quando sono state imposte le restrizioni agli stranieri.

L’idea di Milei è che “ci sono solo due modi per fermare questo sviluppo: o l’Europa smette di utilizzare l’Africa e il Sudamerica, oppure i club sudamericani colmano il divario finanziario con la concorrenza ed entrano nella competizione. Dall’Europa arriverà poco sostegno”.

Perché “l’avanzata di Milei è una dichiarazione di guerra alla superiorità europea. E attacca quello che è considerato un equilibrio di potere consolidato nel calcio argentino. Molti club sono formalmente nelle mani dei membri, il che porta alcuni osservatori stranieri ad avere una visione ingenua e romantica. In realtà, però, prevalgono gli accordi dietro le quinte”. “I politici, strettamente legati agli Ultras, guardano dall’altra parte. Nessun capo sindacale, oggi alla guida dei club, nessun politico osa avvicinarsi a questo tabù. Molti cercano addirittura un sostegno mirato”.

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