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Lo striscione dei tifosi del Verona è l’emblema del calcio italiano (che farà finta di niente)

È il risultato della politica dei nostri dirigenti ignoranti che da decenni tollerano di tutto – razzismo, violenza – perché il loro interesse è fregare il prossimo per qualche centesimo in più

Lo striscione dei tifosi del Verona è l’emblema del calcio italiano (che farà finta di niente)

I tifosi del Verona hanno offerto l’ennesima dimostrazione del loro quoziente d’intelligenza ma hanno anche offerto l’ennesima dimostrazione plastica dello stato del calcio italiano. Con una guerra che sta martoriando una popolazione, le cui conseguenze stiamo cominciando indirettamente a viverle (per ora solo a livello economico) e che non si sa dove potrà portarci, il tifoso del Verona crede di essere simpatico e affigge uno striscione con le coordinate di Napoli. Come a dire: “bombardate qui”. Ovviamente lo striscione è disgustoso.

Ma dobbiamo sforzarci di andare oltre il tema dei veronesi, del loro genetico razzismo, o dell’odio Verona-Napoli. La questione è più globale. È la condizione del calcio italiano. Che è un sistema dove, in nome di qualche interesse (neanche faraonico, i soldi non ci sono più) da sempre tollera tutto consentendo un degrado progressivo e inarrestabile.

Non accadrà nulla per questo striscione. Qualcuno si indignerà, o farà finta di indignarsi, mostrando la faccia seriosa (in Italia siamo campioni di questa disciplina). La realtà è che questo striscione – che trasuda ignoranza – è la sintesi di anni di disinteresse. Il calcio italiano gira sempre la testa dall’altra parte. Che si tratti di razzismo verso i giocatori, di cori razzisti verso le città, di discriminazione territoriale, di violenza. Per i nostri dirigenti – tutti, nessuno escluso – sono cose di poco conto.

Fossimo nel giudice sportivo Mastrandrea ci vergogneremmo di apporre la nostra firma su provvedimenti comici, che cosiderano il razzismo alla stregua di una marachella. È un’onta per lui. E se queste sono le regole, ci si dimette e se ne spiegano le motivazioni. Altrimenti si è complici. Complici di un sistema governato fondamentalmente da ignoranti, da persone la cui ambizione è fare le scarpe al prossimo per guadagnare qualche centesimo in più.

In un sistema minimamente civile, ci sarebbe un minimo comune denominatore di civiltà al di sotto del quale non si dovrebbe mai andare. In Italia così non è. A ogni latitudine. La ridotta ultras è da sempre una zona franca. Evidentemente piace. Anche perché il calcio italiano ambisce a essere una zona franca. Senza regole, né civiche né fiscali.

Quindi sì lo striscione dei tifosi del Verona fa schifo. Ma fa schifo perché è lo specchio del calcio italiano. Non perché è contro Napoli. Che poi, a ben vedere, è contro gli ucraini.

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