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Leonardo: «Con Mbappé non parliamo di soldi, su quelli ci accordiamo in due minuti»

A L’Equipe: “Io aspetto ancora che Ibrahimovic ringrazi il PSG, la verità è che non può fare a meno di parlare di noi perché vuole tornare qui”

Leonardo: «Con Mbappé non parliamo di soldi, su quelli ci accordiamo in due minuti»
Parigi (Francia) 11/08/2021 - conferenza stampa presentazione Lionel Messi/Image Sport nella foto: Lionel Messi-Nasser Al Khelaifi-Leonardo

“Nella nostra rosa, ok, abbiamo Messi, Neymar, Ramos, Mbappé, Di Maria, Navas, ma abbiamo anche Mendes che ha 19 anni, Hakimi 22, Donnarumma 22. Marquinhos sta vivendo la sua nona stagione qui da noi, Verratti la decima, Kimpembe è nato qui. Stiamo costruendo qualcosa che durerà. Ecco perché la base del discorso non può sempre essere: se non vinciamo la Champions, facciamo schifo“. Leonardo s’è un po’ scocciato della tiritera dello squadrone che non vince mai. E’ tornato a parlare in un’intervista-fiume a L’Equipe. Nella quale si lascia andare un po’. E ribadisce:

I club che hanno vinto la Champions hanno avuto più di dieci allenatori negli ultimi dieci anni. Il PSG cinque (Ancelotti, Blanc, Emery, Tuchel, Pochettino). Gli unici che hanno avuto meno allenatori di noi sono Atletico, Liverpool e Manchester City. Cinque allenatori in dieci anni, è un ciclo di due anni, niente di straordinario. È un lavoro così intenso, così impegnativo che le sconfitte lasciano tracce. La missione di Pochettino non è stata facile. Aveva il compito di costruire qualcosa e poi sono arrivati grandi ​​giocatori che avevano bisogno di spazio per esprimersi e adattarsi”.

Difende Neymar: “Ha commesso degli errori. Ha il suo modo di essere. È una stella. Ma il Neymar che vediamo ultimamente, si comporta in un modo tale che non c’è nulla di cui lamentarsi. Dov’è l’indisciplina? Penso che ci sia un motivo per cui ogni volta che un giocatore lascia il PSG, non riesce a smettere di parlare di noi. Perché tutti vogliono tornare”. Si riferisce a Ibrahimovic…

Zlatan ha provato più volte a tornare. Sto ancora aspettando una sua intervista con cui ringrazi il PSG per tutto quello che abbiamo fatto per lui. Il PSG è esistito prima e dopo di lui”.

Capitolo Mbappé. L’elefante nella stanza:

“Non abbiamo fatto un’offerta specifica. C’è un elemento importante: penso che l’ultima cosa che metteremo sul contratto sarà l’importo. Vogliamo mettere Mbappé nelle migliori condizioni affinché diventi il ​​miglior giocatore possibile. Non abbiamo quasi mai parlato di soldi. Perché non è di questo che si tratta. Kylian ha un valore così grande che penso sia tranquillo al riguardo. È secondario. Penso che per mettere l’importo, alla fine ci vorranno due minuti. È una questione di sentimenti. Un francese, quando esordisce, ha l’obiettivo di giocare all’estero. Non a caso, nella squadra campione del mondo nel 1998, c’era una maggioranza di calciatori che giocavano all’estero. Lo stesso nel 2018, Kylian era l’unico degli undici titolari a giocare in Francia. Pogba e Griezmann non hanno mai giocato in Ligue 1, Zidane ha fatto la sua carriera più all’estero che in Francia. Ma all’epoca non esisteva un club delle dimensioni del PSG. Noi non vendiamo”.

“Kylian è il miglior giocatore del mondo oggi. Messi è sempre stato a questo livello, e per me è ancora a questo livello. Non si tratta di giudicare chi sia il migliore. Uno ha 23 anni, l’altro 34”.

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