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Bale risponde a Marca: «Parole pericolose, possono spingere un atleta stressato oltre il limite»

Su Twitter: «In tempi in cui la gente si suicida per l’implacabilità dei media, chi si prende la responsabilità di fronte ad articoli così?»

Bale risponde a Marca: «Parole pericolose, possono spingere un atleta stressato oltre il limite»
Roma 20/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Galles / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gareth Bale

Giovedì Marca ha dato a Gareth Bale del “parassita“, in un duro articolo a firma di Manuel Julià, con tanto di illustrazione del giocatore disegnato come una specie di sanguisuga. L’articolo è rimbalzato in Gran Bretagna, sulle
colonne del Daily Mail. Bale ha risposto a Marca con un lungo post su Twitter. Ne riportiamo il contenuto.

«Il Daily Mail dà visibilità a questo pezzo di giornalismo calunnioso, offensivo e speculativo ad opera di Marca. In tempi nei quali la gente si suicida per la durezza e l’implacabilità dei media chi si prende la responsabilità di fronte a giornalisti e a media che permettono loro di scrivere articoli così? Fortunatamente la vita da personaggio pubblico ha ispessito la mia pelle, ma la cosa non significa che articoli così non facciano male e non tocchino personalmente e professionalmente le vittime di queste storie cattive. Ho avuto modo di testimoniare il peso dei media sulla salute fisica e mentale della gente. I media si aspettano prestazioni sovrumane dagli atleti professionisti e sono i primi a festeggiare con loro quando ottengono grandi risultati, però invece di mostrarsi solidali quando emerge anche solo un’oncia di errore umano, li fanno a pezzi incoraggiando la rabbia e la delusione dei tifosi. La pressione quotidiana sugli atleti è enorme ed è palese quanto un’attenzione negativa da parte dei media possa spingere un atleta già stressato oltre il limite. Io mi auguro che quando i nostri bambini raggiungeranno un’età nella quale saranno in grado di assorbire le notizie etica e standard del giornalismo saranno stati rafforzati in maniera efficace. Per questo voglio usare la mia posizione per avocare un cambio nel modo col quale parliamo e critichiamo pubblicamente le persone solo perché, nella maggior parte dei casi, non mantengono le spesso irreali aspettative proiettate su di loro. Sappiamo tutti chi è il vero parassita!».

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