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Adani: «Osimhen è devastante negli spazi aperti, ma in casa non è pulito nelle giocate»

Alla Gazzetta: «A volte al Maradona subentra un po’ d’ansia, di braccino corto e le cose riescono meno bene, ma il gioco non manca»

Adani: «Osimhen è devastante negli spazi aperti, ma in casa non è pulito nelle giocate»
Db Verona 13/03/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Il rendimento del Napoli va meglio in trasferta che in casa. Al Maradona la squadra di Spalletti ha totalizzato 26 punti, contro i 34 fuori dal suo fortino. La Gazzetta dello Sport intervista sul tema Lele Adani.

«A volte subentra un po’ d’ansia, di braccino corto e le cose riescono meno bene».

Ma le prestazioni non mancano, anche al Maradona.

«Dal punto di vista del gioco, solo il Barcellona ha messo sotto il Napoli al Maradona per 90’. E in Italia, l’Inter per un tempo».

Adani indica uno dei motivi per cui in trasferta il Napoli va meglio in Victor Osimhen: soltanto 2 dei suoi 9 gol sono stati segnati al Maradona.

«Una delle ragioni si chiama Victor Osimhen. La più grande sfida di Luciano Spalletti, per sua stessa ammissione a inizio stagione, era trasformare Osimhen in un attaccante totale e credo che ci riuscirà. Ma a oggi il percorso non è ancora completato».

Le lacune di Osimhen, secondo Adani, pesano soprattutto in casa.

«Negli spazi è devastante, ma nello stretto deve migliorare. Un punto su cui Spalletti sta lavorando è nel gioco associativo coi compagni spalle alla porta, la postura nel ricevere palla, la pulizia nella sponda. Il Napoli era abituato a Higuain e Mertens, che sapevano esaltarsi in situazioni in cui Osimhen, invece, fatica. Per ora, il nigeriano è focalizzato ancora sull’ultimo movimento, quello per andare a fare gol».

Continua:

«La tecnica è la conseguenza della preparazione. E a Osimhen manca la preparazione alla giocata associativa. Ma se c’è un tecnico che può aiutarlo, è proprio Spalletti».

Su Insigne:

«A uno come lui non rinuncerei mai. Per Insigne i prossimi due mesi e mezzo sono i più importanti della carriera. Ha fatto una scelta, quella di andare a Toronto a fine campionato, ma ha fatto sì che le sue responsabilità aumentino ancora di più in questo finale di stagione: è la sua ultima chance per vincere lo scudetto nella sua Napoli e la squadra può riuscirci solo se lui è nella sua versione migliore».

 

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