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Meme su Cassano ovunque: è accusato di essere il Fassino del pallone

Affibbiano a Fantantonio profezie invecchiate male. Come con Fassino che dichiarò «Se Beppe Grillo vuole fondare un partito lo faccia, vediamo quanti voti prende»

Meme su Cassano ovunque: è accusato di essere il Fassino del pallone

Diciamolo: Cassano opinionista fa rumore. Può piacere o meno, sia chiaro. Però fa divertire. Perché fuori dal campo fa quello che faceva in campo: se ne frega poco, a volte prende scivoloni memorabili, è senza filtri. Alla Bobo tv ne dice di ogni, si prende le copertine. Si capisce che a volte possa risultare fastidioso, ma la vita va presa con la giusta leggerezza.

Recentemente dicendone di ogni – per l’appunto – gli è andata male: ha dichiarato, una decina di giorni fa, che Sarri aveva aggiustato la difesa, che la Lazio era «la miglior difesa del campionato nelle ultime dieci partite». Di per sé era una statistica inventata, clamorosamente fake. Poi pochi giorni dopo è successo pure che i biancocelesti abbiano preso il pallottoliere per contare le reti subite a San Siro dal Milan in Coppa Italia. Peraltro a difesa schierata, tipo belle statuine.

E così, previsione sbagliata su previsione sbagliata, opinione invecchiata male su opinione invecchiata male, Cassano è diventato un meme. Come successe a Piero Fassino quando il Movimento 5 Stelle fece il boom di voti. L’ex dirigente dei Democratici di Sinistra aveva dichiarato qualche tempo prima che nascessero i Meetup  che Beppe Grillo, se voleva far politica, doveva farsi un partito. «Grillo fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende». Era una provocazione, chiaramente. Fassino non credeva che da un giorno all’altro sarebbe successo davvero. Da quel momento gli è stata affibbiata l’etichetta di novello Cassandra. Che è un po’ quello che sta succedendo a Cassano.

A macchia d’olio, su Twitter, s’inventano cassanate su cassanate. Previsioni farlocche da Chernobyl alla Prima Guerra Mondiale, passando per la crocifissione di Cristo e la caduta del muro di Berlino. Si può dire quel che si vuole, ma il mondo dei social non perdona.

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