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Marsaglia: «La Federazione voleva Casse al mio posto, una cosa vergognosa, contro i valori dello sport»

Lo sciatore chiude il SuperG maschile al 18esimo posto e ribadisce le accuse mosse ieri: «Sono anni che cercano di farmi smettere» 

Marsaglia: «La Federazione voleva Casse al mio posto, una cosa vergognosa, contro i valori dello sport»

Matteo Marsaglia chiude il SuperG maschile alle Olimpiadi di Pechino con un risultato abbastanza deludente, al 18esimo posto. Ma a fare scalpore, più del risultato, sono le dichiarazioni dello sciatore azzurro, che già ieri aveva lanciato pesanti accuse contro la Federazione. Aveva dichiarato che gli era stato chiesto di lasciare il posto a Mattia Casse, primo degli esclusi nella selezione dei 7 della Nazionale maschile, anche lui a Pechino. Ieri aveva detto:

«Mi hanno chiesto di non gareggiare perché vorrebbero far correre Casse. Ho spiegato che non possono farlo. Dovrei dichiarare il falso e dire che sto male? Non si scherza con queste cose. E per cosa dovrei farlo? Per riparare gli errori di chi ci ha portato ad avere solo sette posti all’Olimpiade? Gente che cerca di salvarsi sulla pelle degli atleti? Provano a mettermi contro Mattia Casse, che è mio amico e per il quale sarò il testimone di nozze. Non ci riusciranno. Sono quattro anni che cercano di farmi smettere, dovrei fare loro un favore del genere?».

Marsaglia ha ribadito le accuse oggi.

«Non avevo nessun interesse a inventarmi qualcosa. Ero tranquillo, non avrei dovuto dire una falsità. È stata una cosa vergognosa, va contro tutti i valori che mi hanno insegnato e che bisogna insegnare ai ragazzi. Ci sono valori che ti fanno crescere come persona».

La Federazione ha già smentito ieri le sue accuse.

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